Forti venti di ponente e maestrale in sfondamento da Carcassonne stanno per sferzare le Isole Maggiori e il sud, attese mareggiate sul basso Tirreno
Finalmente il flusso perturbato atlantico torna ad abbassarsi di latitudine, riuscendo così a convogliare le prime perturbazioni atlantiche fin dentro il bacino centrale del mar Mediterraneo, mettendo definitivamente fine all’emergenza smog che da mesi opprimeva gran parte delle grandi città del centro-nord, e non solo. In queste ore, mentre l’anticiclone tende ad isolare dei massimi di geopotenziale fra la Lapponia e il nord della Russia, l’intensificazione del “gradiente di geopotenziale” sull’Atlantico settentrionale, fra la depressione d’Islanda e l’anticiclone delle Azzorre che mantiene i propri massimi sull’Atlantico, sta favorendo una decisa rigenerazione del flusso perturbato principale, attorno i 50° e i 40° di latitudine nord, con il conseguente ingresso sul bacino del Mediterraneo dei primi sistemi frontali oceanici. Attualmente una saccatura, con asse allungato da NO-SE, si diparte da una latente depressione, ora centrata nel sud dell’Inghilterra, penetrando fino al Bacino centro-occidentale del Mediterraneo.
Approfondendosi, fino a valori di 1003-1002 hpa, la piccola circolazione depressionaria attiverà venti intensi, principalmente dal terzo e quarto quadrante fra il mar di Corsica, il mar di Sardegna e il bacino tirrenico. Il tracollo della pressione barometrica fra le Baleari e il Tirreno, con un repentino abbassamento del campo barico nei bassi strati, causerà una sensibile intensificazione della ventilazione sui mari che circondano l’Italia. Difatti la depressione, spostandosi sull’Adriatico centro-meridionale, determinerà una notevole compressione del “gradiente barico orizzontale” fra la Spagna e il mar Tirreno, con la conseguente attivazione, lungo il settore post-frontale, di forti e freddi venti di maestrale, da O-NO e NO, che dall’Atlantico francese, dopo essersi incanalati dalla porta di Carcassonne, si espanderanno al mar di Corsica e mar di Sardegna, con intense raffiche da NO e O-NO pronte a sferzare l’oristanese e il sassarese, dove già in tarda notte si attendono picchi anche di oltre gli 80-90 km/h. L’intensa ventilazione di ponente e maestrale attraversando rapidamente l’isola si getterà sotto impetuose raffiche di caduta dai rilievi lungo le coste della Sardegna orientale, dal Golfo di Orosei fino a Capo Carbonara, con raffiche capaci di superare i 90 km/h.
Ma il minimo depressionario, spostandosi sull’Adriatico centro-meridionale, tenderà a richiamare una sostenuta e fredda ventilazione orientale che dalle pianure della Serbia e dell’Ungheria si sposterà verso la Croazia e la Bosnia Erzegovina, per traboccare dai valichi delle Alpi Dinariche sotto forma di forti venti di caduta da NE e N-NE sulle coste dalmate. Questa ventilazione, ruotando in senso antiorario al minimo barico al suolo posizionato a largo della costa molisana, raggiungerà le coste di Marche, Abruzzo, Molise e Gargano con sostenuti, a tratti intensi, venti da N-NO e NO, che toccheranno punte di oltre 60 km/h, anche più di 70 km/h sul litorale di Termoli. L’ingresso di questi venti intensi da Ovest e O-NO determinerà anche un rapido incremento del moto ondoso, a partire proprio dal mar di Corsica e dal mar di Sardegna che dalla prossima nottata diverranno molto mossi fino ad agitati, o addirittura molto agitati a largo, per onde da O-NO alte fino a più di 3.5-4.0 metri.
Domani, con l’estensione delle burrasche fino alle coste calabresi e siciliane, tutto il medio-basso Tirreno passerà da molto mosso ad agitato, con lo sviluppo di onde ben formate, alte fino a più di 2.5-3.0 metri, che origineranno delle mareggiate lungo le coste del salernitano, della Calabria tirrenica e litorali della Sicilia settentrionale. Il moto ondoso accelererà l’erosione costiera in molti tratti già precedentemente vulnerati, mentre saranno probabili le interruzioni dei collegamenti marittimi con le isole minori. Da lunedì la ventilazione, pur attenuandosi, continuerà a soffiare piuttosto sostenuta, ma dai quadranti occidentali, con venti da Ovest e O-SO localmente intensi fra mar di Sardegna, Canale di Sardegna e medio-basso Tirreno. Questi bacini pertanto continueranno a rimanere agitati a largo, con un moto ondoso piuttosto formato che darà molto fastidio alla navigazione marittima.