Le emissioni di metano dalle superfici ghiacciate dell’Artico sono, nei mesi piu’ freddi (da settembre a maggio), molto piu’ alte di quelle stimate dai modelli matematici del cambiamento climatico attualmente in uso. Sono le conclusioni di uno studio coordinato dalla San Diego State University (California, USA) cui hanno partecipato, oltre agli scienziati della predetta universita’, ricercatori degli atenei di Harvard e del Montana ed esperti del Nasa Jet Propulsion Laboratory e della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration). I risultati dello studio sono stati pubblicati sul giornale scientifico Proceedings of the National Academy of Sciences. Si noti che il metano e’ un gas serra molto “potente”, 25 volte piu’ dell’anidride carbonica. Il metano imprigionato nella tundra artica deriva principalmente dalla decomposizione della materia organica che disgela stagionalmente.
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Le emissioni di metano dei ghiacci Artici nei mesi freddi sono più elevate del previsto
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