Mal di testa? Basta medicine: arriva un cerchietto anti-emicrania dai benefici sorprendenti

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Il Mal di testa accomuna all’incirca l’89% di persone che per cercare di arginare il fastidioso malessere ricorre sempre più spesso all’utilizzo, a volte inappropriato , di medicinali. Ma una svolta risolutiva arriva proprio dal mondo della tecnologia: si chiama Cefaly e non è altro che un dispositivo di neurostimolazione trigeminale transcutanea approvato dalla Food And Drug Administration. Ben quindicimila pazienti emicranici, per un periodo pari a 19 mesi,  hanno deciso di sottoporsi al nuovo sistema che pare faccia miracoli. Secondo i dati raccolti da Cefaly Technology, la tolleranza a Cefaly e’ “pari al 72,4%, cioe’ il doppio rispetto alla tolleranza ai farmaci per curare il mal di testa”.

cefaly-tete-device-copy (1)Il professor Alessandro Tessitore, responsabile del Centro Cefalee dell’Azienda ospedaliera della Seconda Universita’ di Napoli, afferma che l’utilizzo di Cefaly è caratterizzato non solo dall’assenza di “effetti collaterali, ma anche da un’elevata efficacia, al punto tale che il dispositivo sembra destinato ad essere la terapia di prima scelta nella cura dell’emicrania”.

La ricerca ha raggiunto traguardi soddisfacenti a seguito di” studi clinici randomizzati e in doppio cieco realizzati in diverse cliniche universitarie, cosi’ come da uno studio su una larga corte di pazienti (2.313 soggetti) che hanno utilizzato il cerchietto elettrico per i loro mal di testa”

Il professore ha inoltre aggiunto che “I dati di questo studio sono in linea con i risultati del primo studio italiano condotto presso il Centro Cefalee della Azienda ospedaliera della Seconda Universita’ di Napoli, dove abbiamo osservato, durante il trattamento con Cefaly, una significativa riduzione non solo nella frequenza degli attacchi di emicrania, ma anche dell’intensita’ del dolore durante gli stessi attacchi, cosi’ come dell’assunzione di farmaci- conclude il responsabile del Centro Cefalee campano- con un rilevante impatto sulla vita dei pazienti”.

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