Dell’aereo Malaysia Airlines scomparso con 239 persone a bordo l’otto marzo 2014, si è persa ogni traccia, nonostante da allora le ricerche non siano ancora cessate. Le navi specializzate che si stanno occupando di scandagliare i fondali marini hanno individuato sul fondo dell’Oceano Indiano un secondo relitto di una nave naufragata nel 19° secolo. L’immagine, ripresa dal sonar di un drone sottomarino, a una profondità di 3.700 metri, è stata resa nota dall’Australian Transport Safety Bureau che si occupa delle ricerche. La nave ritrovata, nonostante gli anni passati sott’acqua, è quasi intatta. La sezione relitti navali del Museo del Western Australia che ha esaminato le immagini ritiene si tratti di una nave da carico.
Già lo scorso marzo la flotta di ricerca aveva scoperto il relitto di un’altra nave cargo, sempre risalente al 19° secolo. La scomparsa del Boeing 777-200ER, volo MH370 Kuala Lumpur-Pechino, sta diventando uno dei più fitti misteri della storia dell’aviazione. Una parte (un ‘flaperon’) dello stesso modello di aereo, trovato su una spiaggia dell’Isola di Reunion lo scorso luglio, sembrava indicare che l’aereo era caduto in mare, ma non ne è stato possibile trovare altre tracce, ne tanto meno verificarlo. Le ricerche si sono concentrate su un’area di fondo marino di 120 mila kmq nel remoto Oceano Indiano meridionale, al largo della costa occidentale dell’Australia. Sono stati passati al setaccio oltre 80mila kmq, e se non ci saranno novità di rilievo a giugno si smetterà di cercare.