Salute: la chirurgia valvolare mitralica mininvasiva arriva anche a Roma

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Arriva anche a Roma la chirurgia valvolare mitralica mininvasiva “Top”, che prevede l’utilizzo di un grande ago ed una mini-corda per riparare il cuore affetto da insufficienza valvolare mitralica. Al momento, questa tecnica è stata utilizzata solo per 350 casi nel mondo, di cui 50 in Italia per il 70% a Padova. Nella Divisione di Cardiochirurgia dell’European Hospital sono stati eseguiti i primi due interventi a Roma, in pazienti affetti da insufficienza valvolare mitralica severa“, precisa all’AdnKronos Salute il cardiochirurgo Raffaele Scaffa, del team coordinato da Ruggero De Paulis, che ha eseguito gli interventi con il supporto di Giovanni Speziali, Assistant Professor presso l’Università di Pittsburgh. La procedura prevede una mini-toracotomia laterale di circa 8 cm e nell’introduzione “a cuore battente senza circolazione extracorporea, di un device attraverso l’apice cardiaco. Questo dispositivo è capace di impiantare a livello dei lembi mitralici una o più ‘corde’ in goretex“. Il taglio e l’assenza di circolazione extra-corporea garantiscono una ripresa veloce del paziente e un impatto biologico minimo“, sottolinea Scaffa. La procedura è stata eseguita con il sistema NeoChord DS1000 sotto guida ecocardiografica trans-esofagea 2D e 3DQuesto ha permesso di stabilire la lunghezza ideale della ‘corda‘”. L’esito è stato molto positivo e dopo solo 4 giorni di degenza sono stati dimessi tutti i pazienti. L’ago monouso costa circa 16 mila euro“. “Questo approccio – prosegue Scaffa – è pensato per pazienti compromessi, o con caratteristiche anatomiche particolari, ed è stato applicato finora su malati dai 33 anni a più di 80 anni. Dal punto di vista dei costi bisogna anche considerare che in questo modo la degenza è più breve e non occorre fare riabilitazione, dunque il paziente può tornare molto prima al lavoro o alla sua vita“. Questa particolare pratica “rappresenta sicuramente uno strumento efficace e molto poco invasivo nel panorama delle tecniche attualmente disponibili per il trattamento della patologia valvolare mitralica“, conclude Scaffa.

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