E’ stato approvato dall’Aifa un farmaco all’omega-3 per la prevenzione secondaria post infarto e per l’ipertrigliceridemia. “Gli omega-3 rappresentano un interessante esempio di sostanza che è al contempo alimento, integratore alimentare e farmaco. Da decenni è noto come gli acidi grassi polinsaturi omega-3 possono avere un ruolo prezioso nella prevenzione cardiovascolare“, “le prime indicazioni degli effetti favorevoli di una dieta ricca di omega-3 sorgono dalla bassa incidenza di malattie cardiovascolari riscontrate negli Eschimesi della Groenlandia, che hanno una dieta particolarmente ricca di pesce. La relazione tra dieta ricca di pesce e protezione cardiovascolare è stata poi confermata da studi epidemiologici condotti in diversi Paesi, che hanno collocato gli omega-3 tra i composti naturali più interessanti per le possibili applicazioni terapeutiche“. Ad affermarlo è Alessandro Mugelli, professore del Dipartimento di Neuroscienze, Area del Farmaco e Salute del Bambino dell’Università di Firenze. Secondo un recente studio condotto su 20.000 persone senza preesistenti malattie cardiache la dieta a basso rischio porta ad una riduzione del 16% del rischio. Per questo motivo, tutti i nutrizionisti ritengono necessario consumare due volte a settimana due porzioni di pesce. Gli omega-3, infatti, hanno proprietà antiaritmiche, ipotrigliceridemizzanti, antitrombotiche e antinfiammatorie. “Considerando la media di 3.052 euro per episodio di ricovero, la spesa corrispondente passerebbe da 535.815.224 euro a 460.800.116 euro, con un risparmio netto di 75.015.108 euro” sottolinea Aldo Pietro Maggioni, direttore Centro Studi Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri.