E’ stato pubblicato sulla rivista scientifica European Neurological Review un articolo (review) intitolato “Vitamin D Deficiency and Possible Role in Multiple Sclerosis” (Carenza di vitamina D e possibile ruolo nella sclerosi multipla).
Secondo alcuni ricercatori americani, la vitamina D non è solo un nutriente essenziale per l’omeostasi ossea, ma è coinvolta anche in molti altri disturbi tra cui le malattie cardiovascolari (CVD) e le malattie autoimmuni. Nell’articolo viene passato in rassegna il problema della carenza di vitamina D e le linee guida per cercare di raggiungere livelli adeguati sia nella popolazione generale che nei pazienti con sclerosi multipla (SM), ed il suo ruolo nella SM e l’impatto sul trattamento. Anche se vi è una mancanza di consenso sulla carenza ed insufficienza di vitamina D, sono stati definiti i livelli sierici di 25 (OH) D rispettivamente meno di 50 nmol/L o tra 52,5 e 72,5 nmol/L. La carenza è comune in tutte le età. La vitamina D probabilmente è coinvolta nella prevenzione di un certo numero di stati di malattia e si pensa che la 25(OH)D regoli almeno 2.000 geni. La tossicità della vitamina D è molto rara, con nessun caso visto a dosi fino a 20.000 UI/die. Tuttavia, la maggior parte dei medici di assistenza primaria non sono a conoscenza della dose raccomandata per la supplementazione di vitamina D e dei livelli sierici ottimali per i pazienti con sclerosi multipla. Diverse organizzazioni hanno concluso che lo screening della vitamina D non può essere raccomandato nella popolazione generale. Sono state pubblicate delle linee guida sul trattamento e sulla prevenzione della carenza di vitamina D, in particolare per i gruppi a rischio e durante la gravidanza. Ci sono molte prove sugli effetti protettivi della vitamina D nella SM. Un più alto livello di esposizione al sole e l’assunzione di vitamina D ed il siero 25(OH) D, sono associati ad un minor rischio di SM. Essa ha anche un effetto benefico sul decorso clinico della SM, diminuendo il rischio di recidive. Una crescente evidenza indica che gli effetti dell’interferone beta vengono migliorati con l’aggiunta di 25(OH) D nella SM e questo può essere dovuto al metabolismo modulante della vitamina D.
Fonte: http://www.touchneurology.com/articles/vitamin-d-deficiency-and-possible-role-multiple-sclerosis