L’attuale fenomeno El Niño è considerato ormai alla pari rispetto all’evento del 1997-98
Nonostante il rischio alluvioni e frane, le tempeste che si muovono verso la California sono le benvenute in uno Stato che soffre di una pesante siccità. Ieri la prima ondata di maltempo ha portato le autorità a chiedere ai residenti di non sprecare l’acqua, perché la situazione può giovare solo se si continua a risparmiarla il più possibile. Il deficit idrico registrato in California negli ultimi 4 anni è tale che i temporali dovranno susseguirsi per anni, spiega Mike Anderson, climatologo del Department of Water Resources: “Perlomeno siamo nella giusta traiettoria.”
L’attuale fenomeno El Niño (il riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico centrale in grado di interagire con l’atmosfera e cambiare i pattern climatici mondiali) è considerato ormai alla pari rispetto all’evento del 1997-98, secondo quanto reso noto dal Climate Prediction Center del NOAA, che cita statistiche basate su dati estrapolati fino al 1950. El Niño solitamente porta piogge torrenziali in California, anche se non è ancora chiaro cosa ci si debba aspettare: “Una sequenza di forti tempeste dal Pacifico tipiche di un forte El Niño, si abbatteranno sullo Stato nel corso della settimana e probabilmente genereranno alluvioni fino all’arrivo della seconda ondata di maltempo, mercoledì,” ha dichiarato Jeff Masters, noto meteorologo di Weather Undeground. Le piogge non causeranno le terribili inondazioni del 1998, che comunque quell’anno raggiunsero lo Stato a febbraio, continua l’esperto.
Sono attesi almeno 38 cm di precipitazioni nel corso dei prossimi 16 giorni nel nord della California, ed almeno 60 cm di neve in Sierra Nevada, afferma Johnny Powell del National Weather Service.