Sindrome del Tunnel Carpale: fattori di rischio, sintomi, diagnosi e trattamento

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La Sindrome del Tunnel Carpale (STC) è l’insieme dei disturbi avvertiti dal paziente, riferiti ad una regione ben precisa del polso, il carpo.

FATTORI DI RISCHIO:  Tra i fattori che possono contribuire allo sviluppo della STC: ereditarietà, effettuazione di lavori manuali (es. uso del martello pneumatico), lavori di precisione e tipicamente ripetitivi. Ma i fattori di rischio sono davvero numerosi: cambiamenti ormonali legati alla gravidanza o al periodo perimenopausale, sesso (colpisce più frequentemente le donne), condizioni patologiche di base (diabete, artrite reumatoide, squilibri ormonali tiroidei, sport (bowling, tennis), utilizzo di strumenti musicali (es. chitarra) che causano microtraumi ripetuti del polso, utilizzo molto frequente del mouse del computer, fratture al polso o al carpo, con deformità osteoarticolare, neoformazioni nel tunnel carpale (es. lipomi, fibrolipomi e cisti articolari).

SINTOMI: La Sindrome del Tunnel Carpale si manifesta con dolore, formicolii e intorpidimento, prevalentemente a pollice, indice e medio; a volte non confinati solo alla mano ma estesi all’avambraccio. I sintomi possono essere più intensi di notte, costringendo il paziente ad effettuare alcune manovre (es. scuotimento della mano, facendola “cadere” fuori dal letto per alleviare il dolore).

DIAGNOSI: La diagnosi si basa sull’anamnesi, sul controllo visivo e manuale del polso alla ricerca di eventuali anomalie, sulla verifica dell’ampiezza del movimento del polso e delle dita, alla ricerca di eventuali limitazioni di movimento. Tra le prove eseguite: il Test di Tinel, in cui il medico colpisce il lato palmare del polso con il martelletto o con le dita, sul nervo mediale (il test risulta positivo se le dita iniziano a formicolare o il paziente avverte una sensazione di scossa in esse); la Manovra di Phanel eseguita coi gomiti all’altezza delle spalle, gli avambracci in posizione verticale, puntando le dita verso il basso. Il paziente deve unire il dorso delle mani e piegare i palmi a 90°. Il test è positivo se la sensazione di intorpidimento o formicolio aumenta nelle dita delle mani entro 1 minuto.

Per confermare la Sindrome, vengono eseguiti ulteriori esami diagnostici: radiografia del polso interessato (per escludere altre cause di dolore al polso tra cui fratture e artrite), esami del sangue (per escludere patologie come diabete o artrite) ma i migliori test sono l’EMG, l’elettromiografia, eseguita con piccoli aghi che registrano l’attività muscolare e la gravità del danno ai nervi; lo studio della conduzione nervosa che misura il tasso di velocità con cui i nervi trasmettono gli impulsi elettrici tramite l’impiego di 2 elettrodi sulla mano e sul polso, inviando piccole scosse elettriche. Il test risulta positivo se l’impulso rallenta nel tunnel carpale.

TRATTAMENTO: Il trattamento può essere non chirurgico, tramite l’utilizzo di un tutore o una stecca, indossati durante la notte per tenere il polso in posizione neutra, impedendo l’irritazione notturna del nervoso mediano che si verifica quando i polsi sono piegati durante il sonno. I tutori possono essere indossati anche durante l’attività lavorativa. Tra i farmaci impiegati: antinfiammatori non steroidei, farmaci diuretici, iniezioni di cortisone nel legamento trasverso del carpo. L’intervento chirurgico, invece, consiste in una piccola incisione a livello del palmo della mano, seguita da una sezione del legamento trasverso del carpo e da una verifica delle condizioni del nervo mediano sottostante, liberandolo da eventuali aderenze, per poi applicare un bendaggio compressivo da mantenere sino alla rimozione dei punti.

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