Inizia un nuovo capitolo per la missione Cassini. Dopo aver esplorato per dieci anni Saturno, i suoi anelli e i suoi satelliti naturali, la sonda si prepara a congedarsi: lo scorso 23 gennaio è stata eseguita una manovra propulsiva, la seconda delle cinque necessarie per consentirle di tuffarsi 22 volte tra gli anelli più interni, prima del gran finale, il 15 settembre 2017, quando impatterà nell’atmosfera di Saturno. Per eseguire le delicate manovre la sonda deve aumentare la sua velocità, e ad aiutarla nel compito ci penserà Titano, che la lancerà verso i suoi obiettivi. “Titano fa tutto il lavoro pesante“, dichiara Earl Maize, project manager della missione al JPL NASA. “Il nostro compito è di portare la sonda al momento giusto a un’altitudine e latitudine precisa su Titano“. Oltre ad aumentare la velocità, è necessario modificare anche l’inclinazione rispetto al piano degli anelli: la manovra serve a portare Cassini sulla traiettoria dei poli di Saturno, per prepararsi al primo incontro con l’anello F. Poi si immergerà negli anelli più interni, prima di terminare la sua missione con uno schianto nell’atmosfera di Saturno. “Abbiamo un anno entusiasmante innanzi a noi,” dichiara Linda Spilker, project scientist del JPL NASA.
Cassini è il frutto di un progetto congiunto di NASA, ESA e ASI. La sonda venne lanciata nell’ottobre del 1997 insieme con la sonda Huygens dell’ESA e, una volta raggiunto Saturno nel 2004, ne ha studiato gli anelli e il campo magnetico.