In attesa che il 14 marzo prossimo prenda il via ExoMars, la missione di esplorazione di Marte nata dalla collaborazione di ESA e Roscomsos, con un importante coinvolgimento del nostro paese attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana, il Pianeta Rosso continua ad essere battuto palmo a palmo dai rover Opportunity e Curiosity della NASA.
Nei giorni scorsi era stato Curiosity a far parlare di sé per la raccolta di campioni sabbiosi, mentre ora tocca al ‘fratello maggiore’ Opportunity salire agli onori della cronaca.
Marte si trova al momento in pieno inverno, in una condizione in cui l’energia solare per l’alimentazione del rover è molto scarsa. Questa criticità non ha bloccato l’attività di Opportunity, che ha proseguito comunque le indagini, utilizzando i suoi strumenti per raccogliere indizi che possano chiarire le vicende ambientali del pianeta. Un aiuto inaspettato – spiega l’ASI – è giunto all’infaticabile esploratore da parte dal vento marziano nelle settimane precedenti e successive al 2 gennaio, giorno del solstizio d’inverno nell’emisfero sud di Marte. Le raffiche hanno spazzato via la polvere depositatasi sui pannelli solari del rover, che, essendo più puliti rispetto ai precedenti inverni, hanno potuto incamerare una maggiore quantità di energia.
Opportunity, giunto al suo settimo inverno marziano, può quindi contare su oltre 460 watt orari al giorno, vale a dire circa il 40% in più rispetto agli anni passati, riferisce l’ASI. Un paragone significativo può essere condotto con la prima stagione fredda che il rover ha trascorso sul Pianeta Rosso, quando la sua riserva di energia scese al di sotto di 300 watt orari e causò un rallentamento delle attività che stava conducendo presso l’orlo del cratere Endeavour.
Al momento gli strumenti di Opportunity sono puntati sulle rocce del versante sud della cosiddetta Marathon Valley, una vallata che taglia il bordo di Endeavour da ovest ad est. E’ una zona in cui le osservazioni condotte dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter della NASA hanno individuato concentrazioni diminerali di argilla che si sarebbero formati in condizioni ambientali umide e non acide. L’ottimo stato di salute del rover fa ben sperare per la prosecuzione delle attività nella Marathon Valley. Il team della missione, al Jet Propulsion Laboratory, conta di ultimarle entro l’anno.
Opportunity, lanciato il 7 luglio 2003 con un vettore Delta II, è giunto a destinazione – il cratere Eagle – il 25 gennaio 2004. La missione doveva durare inizialmente solo tre mesi, ma i risultati di successo conseguiti dal rover, ne hanno esteso la vita operativa sino ad oggi.