Spettacolari nevicate in Arabia Saudita, Giordania, Siria e Libano: si imbianca il deserto [FOTO e VIDEO]

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L’irruzione di aria molto fredda, di tipo polare continentale, che nei giorni scorsi ha sommerso di neve fresca le coste settentrionali della Turchia e buona parte dell’altopiano Anatolico, si è tuffata nel cuore del Medio Oriente, riuscendo a portare nevicate fino a quote piuttosto basse data la latitudine, persino sui monti della Giordania meridionale e dell’Arabia Saudita nord-occidentale. La neve ha interessato diverse aree del deserto giordano, riuscendo ad imbiancare persino le antichissime rovine della città di Petra. Parte dell’aria fredda, di origine polare continentale, che ha invaso la Turchia e l’Asia minore (Siria, Libano, Israele e Palestina), è tracimata fin sull’entroterra desertico egiziano, con tesi venti da NO e O-NO che si sono rapidamente propagati verso la parte settentrionale del mar Rosso.

4c3a5b918a6347ce29abf1f89fc96c0008df6fe9Proprio qui i forti contrasti termici, fra l’aria molto fredda in quota che scorreva sopra le calde acque superficiali del mar Rosso, hanno prodotto una consistente nuvolosità e delle “Cellule temporalesche”, caratterizzate da attività elettrica e colpi di vento, sospinte dai forti venti da O-NO in quota in direzione delle coste egiziane del Sinai meridionale e quelle saudite nord-occidentali, dove si sono verificate delle precipitazioni a sfogo di rovescio o temporale, che hanno assunto carattere nevoso sui rilievi al di sotto dei 600-700 metri.

Queste “Cellule temporalesche”, sfornate dal forte “gradiente termico verticale” (notevoli divari termici in seno alla colonna d’aria) che si è venuto a creare fra l’aria molto fredda in quota che scorreva al di sopra della più calda superficie del Mediterraneo orientale e del mar Rosso settentrionale, ha cosi apportato delle nevicate, a tratti anche piuttosto fitte, sui monti della Giordania, e sulla catena saudita dei Uwairedh.

Lungo il versante occidentale e settentrionale di questi rilievi il manto bianco ha superato i 10-15 cm di accumulo sopra i 1000 metri di altezza, dipingendo di bianco l’aspro paesaggio di queste aree montuose, caratterizzate da una scarsa vegetazione e da paesaggi semidesertici o desertici. Stavolta, a differenza degli anni scorsi, le spettacolari nevicate hanno interessato soprattutto la regione di Tabuk, l’area attorno la città di Arar e la provincia di Hazm Al Jalameed, nell’estremo settore settentrionale dell’Arabia Saudita, dove si sono verificate precipitazioni a tratti anche intense e persistenti, capaci di lasciare anche degli accumuli sul terreno.

I fiocchi di neve sono scesi fino alla città di Arar, a circa 536 metri di quota, imbiancando gli alberi, i tetti delle abitazioni e le macchine, lasciando un sottilissimo velo bianco che ha coperto le strade. Durante le nevicate sulla città del nord dell’Arabia Saudita il termometro è sceso sotto i +0°C, a causa dei rovesci intensi che hanno versato parte dell’aria molto fredda in quota fino agli strati più bassi.

La neve caduta ha scatenato la curiosità degli abitanti delle città vicine, accorsi nell’area per ammirare il fenomeno e scattare delle fotografie al paesaggio dipinto di bianco da un sottile strato di neve fresca. Da queste parti la neve è rara, almeno in grandi accumuli, ma non impossibile. A differenza delle altre aree dell’Arabia Saudita, dove le nevicate sono più che rare, per via della difficile coniugazione fra le irruzioni fredde e le precipitazioni (nella maggior parte dei casi l’aria fredda arriva già molto secca dopo aver perso gran parte del suo contenuto di umidità).

Basti pensare che nel Gennaio del 2008 la regione intorno Tabuk, nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, è stata interessata da una nevicata molto abbondante, con accumuli fin dalle basse quote. In quei giorni, l’intensa ondata di gelo che investì tutto il Medio Oriente riuscì a portare la neve in pieno deserto Siriaco e su quello giordano, imbiancando persino il sito archeologico di Palmyra e la bellissima e antica città di Petra, scolpita nelle rocce del deserto giordano.

Gli effetti di questa avvezione fredda cominceranno rapidamente a smaltirsi nei prossimi giorniu, allorquando l’aria fredda tracimata sul mar di Levante si muoverà velocemente verso l’entroterra desertico siriano, la Turchia orientale, il nord dell’Iraq e l’Iran occidentale, perdendo gran parte del contenuto umido acquisito durante il transito sul Mediterraneo orientale. Una parte dell’aria fredda scivolerà sopra l’entroterra desertico della penisola Arabica, riscaldandosi sensibilmente nei bassi strati e trasformandosi in aria più temperata, accompagnata da sostenuti, a tratti intensi, venti da Nord e N-NO, che causeranno delle tempeste di polvere su gran parte del deserto Saudita, fino alla capitale saudita Riyadh, dove il termometro nella nottata di domani potrà scendere fino a +1°C. Nel deserto saudita, fra la regione del Nafud e il Gebel Shammar, invece si continueranno a registrare delle deboli gelate, seppure a 800-900 metri di altezza sul livello del mare. Diverse le città che scenderanno al di sotto dei +0°C. Fra queste troviamo Turaif, Rafha, Gassim, Al-Jouf e la città di Arar, tuttora imbiancata dalla neve.

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