Nel corso della mattinata odierna, durante l’infuriare dell’impetuosa libecciata proveniente dal mar Ligure e dall’alto Tirreno, la nuova stazione meteorologica automatica installata sul Passo della Croce Arcana, al confine tra le province di Modena e Pistoia, a circa 1749 metri di altezza, sull’Appennino Tosco-Emiliano, ha registrato una raffica eccezionale di picco di ben 238 km/h, in presenza di un fortissimo flusso libecciale che ha spazzato i crinali appenninici, con raffiche che hanno oltrepassato i 170-180 km/h. Nonostante la violentissima raffica la stazione meteo è stata in grado di reggere all’incredibile potenza eolica, che in quella zona non scherza per niente, specie quando si attivano i venti di ostro e libeccio. Ma l’aspetto che più ha impressionato è stata la velocità media sostenuta raggiunta dal vento. Per oltre 4 ore consecutive si è mantenuta sopra la soglia dei 150 km/h, toccando un picco massimo di poco sopra i 180 km/h. Un dato veramente sorprendente che evidenziato il grandissimo potenziale eolico di quest’area non appena si attivano i venti di ostro e libeccio, che valicano il crinale appenninico per gettarsi con fortissime raffiche sul versante emiliano. Va ricordato che la stazione di Passo della Croce Arcana, gestita con grande cura dal gruppo di Meteosestola, è attiva solo da qualche anno. Di sicuro nei prossimi mesi, non appena si presenta una nuova e più intensa libecciata, sarà in grado di fornire delle performance migliori.
Quei 220 km/h, fatti proprio all’interno delle Bocche di Bonifacio, uno dei tratti di mare più tempestosi dell’intero mar Mediterraneo (chi ha avuto l’onore di doppiarlo in barca a vela lo sa molto bene), rappresenterebbero il vero record nazionale di raffica più forte mai registrata in una località a livello del mare. Neanche sul golfo di Trieste, anche nella giornate di “bora scura” molto potente, con un fittissimo “gradiente barico orizzontale” sulle Alpi Dinariche, disposto con asse E-NE – O-SO (la configurazione che sovente accompagna le sfuriate di bora più potenti sull’Istria, la costa slovena e il Golfo di Trieste), si riescono ad oltrepassare i 200 km/h, come avviene dentro le Bocche di Bonifacio e negli specchi d’acqua limitrofi ad esse, durante l’infuriare dei venti di ponente e del violento maestrale.