Vortice polare: forte maltempo fra Scandinavia e Paesi Baltici, bufere di neve sulle coste norvegesi

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Mentre un robusto promontorio anticiclonico si è accasato sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo, garantendo condizioni di stabilità e clima insolitamente mite, sul nord Europa l’influenza di una profonda circolazione depressionaria, facente capo al “lobo europeo” del vortice polare, sta per causare una severa ondata di maltempo che colpirà principalmente la Norvegia, la Lapponia e l’area del mar Baltico. Questa profondissima depressione extratropicale, con un minimo barico al suolo sull’alto mar di Norvegia sceso fino a 952 hpa, alimentata lungo il suo bordo più occidentale dalla discesa di un vasto blocco di aria gelida di tipo artica marittima, assieme all’annesso sistema frontale si sposterà verso la Scandinavia, interessando con il suo ramo più meridionale anche la Danimarca, l’Olanda, la Germania e la Polonia.

L'intensa perturbazione che nelle prossime ore causerà intense nevicate sulle coste della Norvegia
L’intensa perturbazione che nelle prossime ore causerà intense nevicate sulle coste della Norvegia

Il passaggio dell’intenso fronte freddo, seguito da aria molto fredda di origine artica marittima, in discesa dal settore più occidentale del mare di Barents, attraverso forti venti da O-NO e NO, produrrà nevicate piuttosto intense e persistenti che colpiranno tutta la costa norvegese, dal fiordo di Tromso fino alla città di Bergen, dove si rischiano anche accumuli nivometrici consistenti. Sul versante norvegese delle Alpi Scandinave sono attesi accumuli di neve fresca di oltre un metro di altezza.

La profonda depressione extratropicale e l’annesso sistema frontale responsabile del forte maltempo in arrivo sulla penisola Scandinava e area baltica

Questo grazie al notevole contenuto di umidità all’interno del sistema frontale, ma anche perché le nevicate e i rovesci di neve saranno agevolati dal notevole “forzing” orografico esercitato dai rilievi norvegesi nei confronti delle umide e fredde correnti da O-NO e NO. Quest’ultime scivolando sul mar di Norvegia, più temperato, sì caricano di umidità e si riscaldano notevolmente nei bassi strati. Tale riscaldamento della fredda massa d’aria, nei bassi strati, riacutizza l’instabilità, visto che nella media troposfera l’aria conserva le sue caratteristiche gelide, con isoterme sotto i -38°C -40°C a 5100 metri.

I fortissimi contrasti termici esacerbano il “gradiente termico verticale” in seno alla massa d’aria polare, favorendo lo sviluppo, all’interno di essa, di diffusi moti convettivi (correnti ascensionali) che danno origine a quella nuvolosità puntiforme, identificabile in nubi di tipo cumuliformi, come cumuli congesti e cumulonembi in aria fredda, che daranno origine a rovesci sparsi, che assumeranno prevalente carattere nevoso fin sulle zone costiere norvegesi, con consistenti accumuli.

Nuclei convettivi verso la costa norvegese ripresi dal radar del servizio meteorologico norvegese

Le nevicate più abbondanti dovrebbero interessare soprattutto le coste centro-meridionali norvegesi, da Alesund fino a Bodo, dove localmente potrebbero cadere fino a più di 40-50 cm di neve fresca. Oltre alle forti nevicate sulle coste la Norvegia dovrà fare i conti con l’impetuosa ventilazione da O-NO e NO che spazzerà le coste centro-meridionali, con raffiche che potranno lambire picchi di oltre 100-120 km/h. Questi venti di tempesta, che caratterizzano l’avvezione artica che sta per spazzare l’intera Scandinavia e il Baltico, saranno attivati dal graduale abbassamento di latitudine del profondo ciclone extratropicale, riempito di aria gelida artica marittima, che mantiene il proprio centro di massa sopra il mar di Norvegia.

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A sud-ovest di questa profonda depressione, tra l’Atlantico e il Mediterraneo centro-occidentale, è presente un robusto promontorio anticiclonico dinamico, con massimi barici al livello del mare sopra i 1035 hpa ad ovest del Portogallo, che tende a comprimere ulteriormente il già fortissimo “gradiente barico orizzontale” fra penisola Scandinava e Mediterraneo centrale, con un fitto addensamento di isobare tra il mare di Norvegia e il mar del Nord.

Il significativo “gradiente barico orizzontale” attiverà venti abbastanza impetuosi, dai quadranti occidentali, che dal mar di Norvegia si propagheranno velocemente al mar del Nord e alle coste norvegesi centro-meridionali, con forti burrasche da NO e N-NO che raggiungeranno le coste norvegesi. In alcuni tratti costieri si supereranno i 90-100 km/h nelle raffiche più intense. In mare aperto, davanti le coste norvegesi, causa il notevolissimo divario barico, si potranno attivare venti fino a carattere di tempesta, con picchi capaci di lambire i 100-120 km/h.

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Dato l’ampio “Fetch” (spazio di mare su cui soffia il vento) in mare aperto, i forti venti settentrionali produrranno grosse ondate, alte fino a 5-6 metri, che si potranno spingere fino al settore settentrionale del mar del Nord, dove sono ubicate diverse piattaforme petrolifere. Nella giornata di domani i venti da nord-ovest che accompagnano il flusso freddo, dopo aver scavalcato il crinale delle Alpi Scandinave, si verseranno a gran velocità sulla Svezia sotto forma di turbolenti e forti raffiche di caduta, da Ovest e O-SO, che potranno toccare punte di oltre 60-70 km/h sulla Svezia meridionale.

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L’intensa ventilazione da Ovest e O-SO, dopo aver disceso le Alpi Scandinave interessando la Svezia meridionale, si estenderà sul mar Baltico, con una componente decisamente più da O-SO che insisterà fino alla giornata di domani, interessando le coste di Lituania, Lettonia ed Estonia, con venti che potranno superare i 50-60 km/h.

Il sistema frontale, invece, dopo aver attraversato la Scandinavia, si sposterà in direzione delle Repubbliche Baltiche, della Finlandia, della Russia occidentale e della Bielorussia, apportando nevicate, di debole e moderata intensità, a carattere diffuso, che potranno risultare a tratti anche abbondanti. Soprattutto fra la Repubblica di Carelia e le aree più interne di Lituania e Lettonia. Entro la tarda serata di domani le precipitazioni nevose, collegate al ramo pre-frontale della vasta circolazione ciclonica scandinava, si estenderanno fino all’area di Mosca, con accumuli che localmente potranno superare anche gli 8-10 cm.

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