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Il 1° Febbraio 1814, precisamente 202 anni fa, il Monte Mayon, situato ad Albay, nella regione di Bicol, sull’isola di Luzon, diede vita ad una catastrofica eruzione.
Il vulcano Mayon e il più attivo dell’arcipelago delle Filippine, che sono poste nella cosiddetta cintura di fuoco, l’area più attiva dal punto di vista geologico e vulcanologico della Terra. La sommità del cono vulcanico, considerato il più perfettamente formato del mondo, raggiunge i 2.462 metri di altitudine.
Sono almeno 49 le eruzioni del vulcano filippino documentate in tempi storici, ma la peggiore risulta essere quella che il 1° Febbraio 1814 scatenò il panico fra la popolazione, generando un’immensa nube piroclastica con ricaduta di cenere, lapilli e la fuoriuscita di magma e lava. L’intera città di Daraga, a parte il campanile, fu sommersa da un’ondata di cenere, alta fino a 9 metri in alcune zone del Golfo di Albay. Almeno 1.200 le vittime in quella che viene definita come una delle peggiori eruzioni nella storia delle Filippine. L’ultima eruzione, nel Maggio del 2013, uccise 5 escursionisti tedeschi, imbattutisi nella montagna, quando questa ha scatenato una breve quanto forte e improvvisa esplosione.