20 Febbraio 1818: 198 anni fa il forte terremoto di Aci Sant’Antonio

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Il 20 Febbraio 1818, ben 198 anni fa, si ricorda il tragico giorno in cui Aci Sant’Antonio, borgo antico della Sicilia Orientale, venne colpito da una forte scossa di terremoto. L’evento, con una magnitudo stimata del Sesto grado della scala Richter, colpì l’intera area etnea. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia il sisma causò devastazioni diffuse nell’immediato entroterra di Acireale, in particolare a Sant’Antonio, dove l’evento raggiunse un’intensità pari al Decimo grado della scala Mercalli. Gravi danni furono registrati almeno in altri 60 centri limitrofi, soprattutto quelli posti sul fianco orientale dell’Etna. Alcuni danni anche a Catania, dove la ricostruzione del post-terremoto del 1693 era stata, in alcuni casi, approssimativa. 72 le vittime totali di un disastro che non finì quel giorno, poiché forti scosse si ripeterono anche durante il mese di Marzo, stremando una popolazione già duramente colpite da precedenti carestie e indigenze date da un contesto storico assai difficile, fra feudalesimo, restaurazione borbonica e forte inasprimento fiscale nei confronti dei contadini, stanchi e affamati.

Terremoto Aci Sant'AntonioCome sappiamo la Sicilia Orientale è soggetta ad eventi tellurici anche molto forti. Tutti i comuni della provincia di Catania sono classificati in zona 2, quindi esposti ad un rischio sismico medio, dove sono possibili terremoti abbastanza forti. Effettivamente, guardando indietro agli archivi storici ci accorgiamo che terremoti molto più violenti sono probabili nelle province di Messina e Siracusa, dove alcuni comuni, infatti, sono considerati zona 1, quindi esposti ad un rischio sismico alto.

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