Nonostante lo scorso anno il Congresso americano abbia stanziato 175 milioni di dollari per portare avanti il progetto della missione NASA su Europa, l’agenzia spaziale americana ha appena fatto sapere che la missione non sarà pronta per il lancio prima della fine del decennio 2020.
Il finanziamento aveva come obiettivo una partenza programmata per il 2022, ma la NASA afferma che il budget dedicato alla missione per l’anno fiscale 2017 (reso noto ieri), pari a 50 milioni di dollari, è insufficiente per mantenere il ritmo di lavoro e rispettare l’obiettivo. Rispettare la scadenza del 2022 è comunque possibile, ma richiederebbe un finanziamento di ben 194 milioni di dollari per il 2017. L’annuncio di questo possibile ritardo è doveroso poichè, se non verranno erogati ulteriori fondi per la missione, si arriverà dalle parti di Giove con oltre 6 anni di ritardo rispetto a quanto affermato.
D’altronde Europa (assieme ad Encelado e Marte) è uno dei luoghi più promettenti per trovare forme di vita semplice nel sistema solare e cercare di arrivare in quei luoghi nei prossimi anni è l’obiettivo di molte agenzie spaziali nel mondo.
Dal punto di vista statunitense, l’ottima congiunzione tra interessi economici, politici ed industriali che si sta verificando quest’anno in favore dell’esplorazione astronomica e spaziale fa ben sperare, al pari del budget assegnato dal governo alla NASA.
La missione che porterà una sonda su Europa è ancora in fase di studio, poichè potrebbe concretizzarsi in varie forme e con costi differenti.
La versione che prevede un orbiter consisterà in 45 flyby ravvicinati con la luna gioviana in 2 anni e mezzo, per un totale di 2,1 miliardi di dollari. Ma il Congresso ha alzato il tiro per il 2016 e ha chiesto alla NASA di aggiungere un lander alla sonda, ovvero una seconda sonda che si sganci ed atterri su Europa. Questa mossa costa ovviamente di più rispetto al budget originale e fa ben sperare circa l’allocamento di ulteriori fondi alla NASA per far sì che la sonda parta nel 2022.