Secondo un recente studio, gli asteroidi che sfrecciano vicino alla Terra, il Sole può essere letale. Il calore del Sole, infatti, manda in frantumi molti sassi cosmici, che si trasformano in sciami di stelle cadenti ancora inspiegabili. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature ed è stato coordinato da Mikael Granvik, dell’università finlandese di Helsinki. Tra i ricercatori che hanno collaborato troviamo Alessandro Morbidelli e Marco Delbò, dell’Osservatorio francese della Costa Azzurra. La scoperta permette di comprendere il comportamento di questi sassi cosmici pericolosi per il nostro pianeta attraverso metodi di osservazione e contromisure efficaci. Questo sarà uno degli obbiettivi dell’Asteroid Day, la giornata mondiale in programma il 30 giugno dedicata alla sorveglianza degli asteroidi più vicini alla Terra, nominati Neo e utilizzati per ridurre i rischi di eventuali impatti. Gli asteroidi sono stati scoperti grazie ad un’analisi di 9.000 di questi corpi e grazie a 100.000 immagini acquisite in 8 anni. Da questa è emerso che in una regione vasta 10 volte il diametro del Sole, i Neo sarebbero 10 volte meno numerosi. Quelli che mancano esplodono avvicinandosi al Sole. ”E’ la prova di un’ipotesi immaginata da molti’‘ ha detto Ettore Perozzi, responsabile delle operazioni presso il Centro coordinamento sui Neo dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). I meteoriti hanno molte sostanze volatili al loro interno e potrebbero frammentarsi vicino al Sole ”lo dimostra anche il caso di due meteoriti caduti a distanza di 43 anni, 1959 e nel 2002, che avevano orbite identiche: erano frammenti dello stesso asteroide”. La scoperta, secondo Perozzi, indica inoltre che ”asteroidi e comete, nonostante origini così diverse, hanno degli aspetti in comune e possono mascherarsi gli uni negli altri’‘.