Un asteroide delle dimensioni di un palazzo di 10 piani sfiorerà la Terra il mese prossimo. L’oggetto, scoperto nell’ottobre 2013, con un diametro di circa 30 metri e denominato 2013 TX68, passerà nel punto più vicino al nostro pianeta il 5 marzo prossimo. Ma la NASA non è ancora in grado di dire con certezza quanto vicino passerà questa roccia spaziale: le possibili traiettorie potrebbero portarlo a meno di 17.700 km dalla Terra (meno del 5% della distanza Terra-Luna) oppure ad una distanza ben più sicura di circa 14.5 milioni di km.
La grande incertezza è dovuta al breve periodo lungo il quale l’asteroide è stato seguito dopo la sua scoperta e, conseguentemente, all’incertezza della sua orbita reale.
La NASA afferma che non ci sono pericoli di impatto per questo incontro ravvicinato.
Esiste una sempre più vasta classe di oggetti asteroidali, noti come NEO (Near Earth Object), che transitano nelle vicinanze del nostro pianeta e che possono rappresentare un rischio se le loro orbite vengono perturbate da fattori esterni o da precedenti passaggi ravvicinati con la Terra, rischiando di produrre un impatto con la superficie del nostro pianeta.
Infatti futuri incontri ravvicinati con la Terra da parte di 2013 TX68 hanno 1 possibilità su 250 milioni di terminare con l’impatto dell’asteroide sulla Terra: in particolare tale probabilità è stata calcolata per gli incontri del 28 settembre 2017, del 2046 e del 2097.
Si tratta ovviamente di probabilità estremamente basse, ma pur sempre diverse da 0.
Eventi come questi giustificano la crescente attenzione da parte della comunità astronomica, che da anni si impegna nella creazione di database sempre più precisi e completi che permettano di predire con precisione e sempre maggiore anticipo i comportamenti di questi NEO, prevenendo il peggio.