Per la prima volta nella storia documentata un meteorite ha ucciso un essere umano: è accaduto la scorsa mattina in India ed ha coinvolto uno sfortunato autista di autobus.
Ma come è stato possibile che una roccia che vagava indisturbata da miliardi di anni nel sistema solare abbia colpito una persona?
Sulla Terra cadono ogni anno migliaia di tonnellate di detriti cosmici di dimensioni variabili da pochi millesimi di millimetro a diversi metri di diametro.
Nel 99% dei casi l’attrito con la nostra atmosfera è in grado di consumare questo materiale permettendoci anche di assistere a spettacoli come le famose “stelle cadenti”, generate dall’enorme calore che si sviluppa sulla superficie di questo pulviscolo spaziale quando entra in atmosfera alla velocità di diversi chilometri al secondo.
Nell’1% dei casi le dimensioni iniziali di questi oggetti sono tali da far sopravvivere il meteorite al percorso in atmosfera.
Il risultato è che frammenti di meteore, i meteoriti, raggiungono il suolo dopo aver dato un meraviglioso spettacolo luminoso (tra l’altro, il colore di una meteora dipende dalla sua composizione chimica) ed aver creato un boato udibile per decine di chilometri.
Negli ultimi anni, in giro per il mondo, si sono registrati vari casi di impatto di meteoriti al suolo, che hanno prodotto piccoli crateri ampi e profondi al massimo qualche metro.
Il più famoso di tutti è il caso di ?eljabinsk, tranquilla cittadina russa che il 15 febbraio 2013 ha subito gli effetti dell’esplosione di un meteorite a pochi chilometri dal suolo: l’onda d’urto ha danneggiato centinaia di edifici e ferito 1200 persone a causa della rottura di vetri e finestre. Vari frammenti del meteorite hanno successivamente raggiunto il suolo in vari punti della regione; dal fondo di un lago vicino è stato recuperato il più grande, dal diametro di alcune decine di centimetri e circa 300 kg di peso.
Nonostante i danni a cose e persone si è trattato di un meteorite di appena 15 metri di diametro che però è entrato in atmosfera a 44 volte la velocità del suono, sviluppando al momento dello scoppio un energia di 500 kilotoni (quasi 40 volte l’energia rilasciata dalla bomba di Hiroshima).
Ma come si fa a calcolare la probabilità media che un meteorite colpisca una persona?
Innanzi tutto bisogna fare un paio di premesse. In primis la probabilità che una persona venga colpita in un certo istante è molto piccola se confrontata con quella che tale persona venga colpita nell’arco della sua intera vita. Ma anche le dimensioni contano: una persona può essere colpita anche da un meteorite che impattasse a diversi chilometri dalla sua posizione, come conseguenza della sua onda d’urto o dello tsunami che provocherebbe se cadesse in mezzo al mare.
L’impatto con la Terra di un meteorite di oltre 100 km di diametro, evento che si verificherebbe una volta ogni 100 milioni di anni, significherebbe con ogni probabilità l’estinzione dell’umanità; la probabilità che ciò avvenga è data in prima approssimazione dalla durata della vita media umana (70 anni) divisa per 100 milioni di anni, ovvero 1 probabilità su circa 1.500.000. Tralasciando questo caso estremo, consideriamo la probabilità che un piccolo meteorite colpisca una persona. In generale la probabilità rimane uguale poichè un meteorite 1000 volte più piccolo avrebbe una probabilità 1000 volte maggiore di impattare, anche se colpirebbe solo 1/1000 dei potenziali bersagli.
Sommando le due probabilità si ottiene che nell’arco della vita di un individuo la probabilità di essere colpito da un meteoritè e pari a circa 1 su 700.000!
Ragionando più precisamente, bisogna considerare anche altri fattori: la quantità di materiale che annualmente precipita sulla superficie terrestre, l’estensione della superficie terrestre (concentrandosi sulle terre emerse), il numero di individui a rischio e l’area occupata da un essere umano sulla superficie terrestre.
Si stima che ogni anno raggiungano la superficie terrestre circa 500 meteoriti della dimensione di una palla da basket o superiore; due terzi precipitano nell’oceano e delle 170 che colpiscono le terre emerse solo 5 o 6 vengono individuate e recuperate. Una persona occupa mediamente un’area di un metro quadrato: se raggruppassimo in un unico luogo tutta l’umanità (7 miliardi di individui) essa occuperebbe un’area estesa poco meno del Friuli Venezia Giulia! Distribuendo uniformemente l’intera umanità sulle sole terre emerse troveremmo che ogni individuo occuperebbe un’area di diversi chilometri quadrati.
In conclusione, appare evidente che la probabilità che un meteorite delle dimensioni di una palla da basket colpisca una persona in un’area di vari chilometri quadrati è estremamente bassa, circa 1 su 700.000, 10 volte meno rispetto all’essere colpiti da un fulmine, 1000 volte meno probabile rispetto all’essere coinvolti in un incidente stradale.