A due mesi dalla conclusione della conferenza di Parigi, in uno scenario segnato drammaticamente dalla siccita’ e da temperature bollenti che continuano a prosciugare le riserve idriche, Enpa chiede al Governo, e in particolare al ministro dell’Ambiente e al ministro delle Politiche agricole “quali provvedimenti siano in fase di adozione o di studio per tradurre in atti concreti gli impegni presi nella capitale francese”. Infatti, “l’impressione e’ che una volta spenti i riflettori sulla Cop 21 sia calato il sipario sul dibattito che pure aveva accompagnato, anche nel nostro Paese, lo svolgersi dei lavori della conferenza”. A fronte degli impegni presi nella capitale francese, spiega Annamaria Procacci, responsabile Enpa Biodiversita’ e Climate change, “i segnali che arrivano dalla politica sono estremamente negativi. Penso, ad esempio, alle trivellazioni; all’incapacita’ di affrontare con il dovuto coraggio il problema dell’inquinamento delle nostre citta’; alla mancanza di iniziative tese a informare e sensibilizzare l’opinione pubblica verso stili di vita sostenibili per il pianeta”.
“D’altro canto, la ‘guerra’ contro i cambiamenti climatici passa anche e soprattutto attraverso strategie ‘micro’ tese a promuovere nei singoli l’adozione di comportamenti virtuosi, con un effetto di moltiplicazione esponenziale che puo’ rivelarsi decisivo per l’avvenire di tutti noi”, dice Enpa. “Da questo punto di vista- prosegue Annamaria Procacci, responsabile Enpa Biodiversita’ e Climate change- e’ da tempo che denunciamo il rapporto di interdipendenza tra il ‘sistema-carne’ e il rilascio in atmosfera di gas climalteranti la cui azione e’ ormai riconosciuta a livello internazionale sotto il profilo scientifico. E’ infatti noto che, ad esempio, la ‘produzione’ di un solo chilo di carne bovina comporta l’emissione di oltre 18 chilogrammi di CO2. Ignorare tale situazione e non affrontarla con la dovuta determinazione significa indebolire l’azione complessiva di contrasto agli stravolgimenti climatici”. Per questo, Enpa chiede al ministro dell’Ambiente e al ministro delle Politiche agricole e allo stesso presidente del Consiglio di “avviare un processo condiviso di sensibilizzazione che informi i cittadini e li spinga a seguire stili di vita sostenibili per il nostro pianeta. Non c’e’ piu’ tempo da perdere: mentre noi esitiamo, il livello dei nostri fiumi continua a diminuire, le temperature ad aumentare, i raccolti sempre piu’ poveri e minacciati”.