Comete: cosa ci sta insegnando la sonda Rosetta?

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La celeberrima missione della sonda Rosetta, tutt’ora in corso, sta riscrivendo ed arricchendo i manuali sulle comete della comunità astronomica mondiale. Concepita nel lontano 1985, disegnata ed assemblata dall’Agenzia Spaziale Europea, è stata lanciata finalmente nel 2004. Composta da due parti principali, l’orbiter Rosetta ed il lander Philae, la sonda è giunta nei pressi della cometa nell’agosto 2014, dopo 10 anni di viaggio e 6 miliardi di km percorsi.

L’ingresso della sonda in orbita attorno alla cometa 67P Churyumov–Gerasimenko è stato un evento seguito in tutto il mondo, al pari dell’atterraggio del lander Philae sulla superficie cometaria.  Si tratta della prima missione nella storia dell’esplorazione spaziale che seguirà il progressivo avvicinamento della cometa al Sole, in diretta e sul posto!
Comet_67P_on_19_September_2014_NavCam_mosaicMa intanto cosa ci stanno raccontando Rosetta e Philae riguardo all’incredibile mondo delle comete? L’impressionante mole di dati scientifici, immagini e rilevamenti di ogni tipo terrà impegnati per anni gli astronomi ma per ora possiamo già evidenziare qualche punto.
Il fatto che la sonda abbia raggiunto la cometa prima che questa cominciasse a sviluppare la famosa cosa, ha permesso di calcolare le precise dimensioni del nucleo della cometa (misura precedentemente impossibile a causa dell’attività esplosiva e della distanza): 3,1×4,1×1,3 km. Il l’asse più lungo della cometa e il lato più lungo di Central Park a New York hanno la stessa estensione!
Da questa informazione comprendiamo quanto sia piccolo il nucleo della cometa rispetto alla chioma ed alla coda di gas e polveri, estesa anche centinaia di milioni di km, che sviluppa quando sia avvicina al Sole in seguito alla sublimazione del ghiaccio superficiale.
Un uomo potrebbe percorrere a piedi l’asse più esteso della cometa in meno di un’ora!

Diretta conseguenza dell’osservazione della cometa 67P in quiete è anche la conferma di una teoria fino ad oggi senza conferme: le comete trascorrono gran parte della loro vita come asteoroidi, ovvero montagne inattive vaganti nello spazio. Finchè non si avvicinano al Sole, come conseguenza di sollecitazioni gravitazionali o urti ai confini del sistema solare, le comete vagano spente lungo le loro orbite dal periodo più o meno lungo.

Su una cosa avevamo ragione: una cometa è una palla di neve sporca! Composta in gran parte da ghiaccio, include anche varie tonnellate di rocce e polveri che tendono a scurirne la superficie e le cavità. Tale materiale è ricchissimo di molecole organiche e viene disperso nella coda durante la sublimazione. La cometa 67P ha una superficie molto scura.

c2L’avvicinamento al Sole produce la spettacolare coda, tanto bella per noi quanto letale per loro: una sublimazione eccessiva dell’astro chiomato può portare alla sua completa dissoluzione. Non sappiamo cosa ne sarà della cometa spiata da Rosetta, ma la sonda è lì per dircelo!

Le comete non generano solo una vistosa coda di polveri: l’energetico vento solare strappa gli elettroni agli atomi di gas della chioma, ionizzandoli, e creando una seconda coda rettilinea che si differenzia ( in quanto più leggera ) rispetto a quella di poveri. La sonda sta osservando in queste settimane la nascita della chioma  e della coda in diretta!

E’ grazie alle comete se possiamo goderci spettacoli come le “stelle cadenti“: il pulviscolo emesso dalle comete in avvicinamento al Sole rimane in orbita attorno ad esso e periodicamente la Terra, nel suo rivoluzionare, interseca questo materiale che precipita in atmosfera, accendendosi a causa dell’attrito in più o meno luminose meteore.

Le sonde che hanno incontrato delle comete sono nove. Ma solo Rosetta è arrivata a sorvolare la superficie di una cometa ad appena 10 km di quota (tanto da poter fotografare la sua stessa ombra sulla superficie!) e a rilasciare un lander che poi è atterrato (seppur con qualche problema) sulla superficie. La sonda Deep Impact nel 2005 ha addirittura sparato un proiettile di 370 km sulla cometa Tempel 1 per osservarne da lontano la composizione e le conseguenze dell’impatto.

PRosetta-Satellite-on-Comet-67er la seconda legge di Keplero le comete guadagnano velocità in fase di avvicinamento al Sole, arrivando anche a 70 km/s (oltre 250.000 km/h). Questa folle velocità unita all’imprevedibilità della traiettoria dovuta all’imponente attività dei gas in fase di sublimazione le rende 10 volte più pericolose se si considera il rischio di un impatto con la Terra. Siamo al sicuro dalla cometa di Rosetta, ma non bisogna mai abbassare la guardia.

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