Partiamo dicendo che tra le compagnie aeree più usate, spiccano quelle low cost, sia in Italia sia all’estero. Esse offrono prezzi competitivi rispetto ad alcune più rinomate, cercando di abbattere i costi e operando con margini sottili, cercando di soddisfare le esigenze principali dei clienti viaggiatori. Così facendo, i passeggeri ‘accettano’ alcuni compromessi pur di risparmiare. La compagnia EasyJet, colosso dei voli low cost in Europa, ha appena comunicato che presto la compagnia inizierà a testare la tecnologia ibrida sui propri velivoli, così da poter risparmiare circa 35 milioni di dollari l’anno.
Secondo alcune stime di settore, circa il 4% del consumo di carburante ogni anno, viene utilizzato per il rullaggio negli aeroporti, ed è proprio questo aspetto e questo costo che si andrebbe ad eliminare, azzerandone lo ‘spreco’. Ma come?
Il metodo nuovo che si vuole implementare permetterà di immagazzinare energia potenziale durante la frenata dell’aereo in fase di atterraggio, questa energia accumulata sarà utilizzata per alimentare le batterie ultraleggere presenti nel velivolo, il tutto ad emissioni zero. L’unico scarto del processo, infatti, sarà “acqua pulitissima e freschissima”, che a quanto pare potrà tranquillamente essere utilizzata dai passeggeri attraverso il sistema idrico di bordo.
La compagnia inizierà i test sulla terraferma entro un anno.