Eniac, l’antenato del computer compie 70 anni

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Circa 70 anni fa, all’interno dell’Università della Pennsylvania, veniva lanciato quello che possiamo definire il primo calcolatore elettronico della storia: il suo nome abbreviato è ENIAC che sta a significare ‘Electronic Numerical Integrator And Computer’. Questo nonno del PC moderno funzionava con 18 mila valvole termoioniche in grado di compiere fino a 300 operazioni al secondo. Un ottimo risultato per quel periodo, se consideriamo che i calcolatori elettromeccanici dell’epoca erano in grado di svolgerne non più di una al secondo! Era addirittura mille volte più veloce dell’Harvard Mark I, creato 3 anni prima ad Harvard, e considerato uno dei primi computer digitali della storia. L’ENIAC era pesantissimo, ben 30 tonnellate, non facile da spostare come i moderni ultrabook e richiese 4 anni di lavoro per la sua messa a punto. Oltre che per la sua pesantezza, era famoso anche per lo spazio che occupava, circa 180 metri quadrati, e per farlo funzionare occorrevano 160 kW di potenza. Una quantità di energia così dispendiosa che, al primo avvio, causò un blackout poiché a quel tempo, 160 kW erano sufficienti per l’illuminazione stradale di un intero quartiere!

eniacSicuramente uno dei prodotti più rilevanti della storia dell’elettronica, ma non ebbe molto ‘successo’, soprattutto per chi era residente nelle zone limitrofe ai laboratori. Infatti, a causa dell’enorme calore prodotto, disperdeva un intenso odore di circuiti elettrici, trasformatori impregnati di olio isolante, cavi, legno e metalli surriscaldati, e come se non bastasse, generava un rumore insopportabile, un insieme di suoni provenienti sia dagli enormi impianti di condizionamento, sia dalle vibrazioni dei trasformatori e dagli alimentatori. Da qui in poi, moltissime furono le aziende che lavorarono su questo tipo di progetto, fino a quando, due anni dopo, arrivò il primo ‘computer’ modulare che fu prodotto ‘in massa’ con un ‘boom’ di circa 5 mila pezzi.

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