La scossa di magnitudo 6.3 che questa notte, precisamente all’1,33 (ora italiana), ha colpito la regione di Coquimbo, in Cile, è la ventesima pari o superiore a magnitudo 6 dal 16 Settembre 2015.
Il primo violento terremoto della sequenza, il più forte verificatosi nel corso dell’anno solare 2015, ha avuto una magnitudo di 8.3 e ha colpito con virulenza il Cile Centrosettentrionale, in particolare la città di Illapel. Questa fu gravemente danneggiata dal sisma e successivamente invasa dallo tsunami di 4,5 metri che si è abbattuto sulle coste, trascinando imbarcazioni anche di grosse dimensioni in mezzo alle strade della città. 14 le vittime totali del disastro.
Tuttavia, la scossa di oggi ci fa capire che in quel preciso punto dove si scontrano la Placca di Nazca e la Placca Sudamericana, è ancora presente una certa tensione sismica, che ancora non si è completamente esaurita. Per questo le scosse di assestamento continueranno a verificarsi, fin quando le faglie non si saranno completamente assestate nella loro nuova posizione, che sarà mantenuta fino a quando la tensione sarà sufficientemente elevata da generare un altro evento importante.