Il livello del mare si sta innalzando a un ritmo che non è mai stato così alto negli ultimi tremila anni. Nel corso del XX secolo la superficie degli oceani è cresciuta di oltre 14 cm, un livello mai registrato nei 27 secoli precedenti. Se non ci fosse il riscaldamento globale, però, l’innalzamento sarebbe stato inferiore alla metà. A lanciare l’allarme è uno studio coordinato dal Potsdam Institute, che mette in guardia sulle emissioni di CO2: senza un taglio rapido e consistente dei gas serra, il livello del mare salirà tra i 50 e i 130 centimetri entro la fine di questo secolo. Fino alla seconda metà del 1800, ovvero appena prima della seconda rivoluzione industriale che ha portato l’elettricità, il petrolio e i prodotti chimici, il mare si era alzato al massimo di 3-4 cm ogni 100 anni, senza mai superare i 7,6 cm rispetto a una media di 2mila anni. Nel corso del ‘900, però, soprattutto a causa dei combustibili fossili, la temperatura globale è aumentata di circa un grado, e il livello del mare è salito di ben 14 cm.
Secondo lo studio, che si basa su un nuovo approccio statistico sviluppato presso l’Università di Harvard (Massachusetts), gli oceani sono diminuiti di circa otto centimetri tra il Mille e il 1400, un periodo caratterizzato da un raffreddamento globale di 0,2 gradi Celsius. “È sorprendente vedere una tale variazione del livello degli oceani legata a un così legero abbassamento della temperatura nel mondo“, ha sottolineato il professor Kopp. Attualmente, la temperatura media globale è di un grado Celsius superiore a quella registrata a fine del XIX secolo. Gli esperti, per il loro studio, hanno utilizzato anche dei rilevamenti compiuti sulle maree in 66 diverse aree del mondo negli ultimi 300 anni. I ricercatori hanno stimato che il livello del mare “crescerà molto probabilmente da 51 cm a 1,3 metri nel secolo in corso, se il mondo continuerà a dipendere in larga misura anche dai combustibili fossili”.
E in questo secolo che stiamo vivendo non andrà certo meglio. Secondo le stime, infatti, senza un intervento drastico sulla CO2 gli oceani potrebbero innalzarsi fino a 130 centimetri entro il 2100, sommergendo città e intere isole. “Con tutti i gas serra che abbiamo già emesso, non possiamo fermare l’innalzamento del mare, ma possiamo limitare in modo sostanziale il tasso di crescita smettendo di usare i combustibili fossili“, osserva Anders Levermann del Potsdam Institute. Mettendo in pratica l’accordo sul clima siglato alla conferenza Onu di Parigi nel dicembre scorso, il mare salirebbe tra i 20 e i 60 cm entro fine secolo, e dunque si renderebbe necessario proteggere le coste. “E’ una grande sfida, ma meno costosa dell’adattamento a una crescita del mare ancora più pronunciata, adattamento che in alcune aree del Pianeta sarebbe impossibile“, spiega ancora Levermann. Dunque “se il mondo vuole evitare le perdite e i danni più grandi, deve seguire rapidamente il percorso tracciato al vertice Onu“.