L’analisi tecnica sull’impetuosa sciroccata del weekend, ecco come si svilupperà il profondo ciclone mediterraneo

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Mentre buona parte dell’Europa centro-occidentale rimane interessata da una vasta e complessa circolazione depressionaria, a prevalente carattere freddo, che dall’Atlantico settentrionale si estende fino alla Spagna e alla Francia, penetrando fino all’entroterra del Marocco, poco più ad est, fra Turchia, coste dell’Asia minore, mar Nero e Russia europea si consolida un vasto promontorio anticiclonico dinamico, che presenta massimi di oltre 1030 hpa sul Kazakistan. Questa particolare circolazione sinottica, in fase di instaurazione sull’area mediterranea, nel corso del fine settimana non farà altro che imprimere una componente marcatamente meridionale al flusso in circolazione sopra il bacino del mar Mediterraneo, scavando la configurazione ideale per lo sviluppo di una poderosa sciroccata.

La saccatura che nel corso della nottata fra domani e sabato farà il suo ingresso sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo sarà sottoposta ad un intenso “stretching” che dovrebbe favorire l’evoluzione in una giovane ciclogenesi nel suo margine più meridionale, in fase di isolamento fra la Guascogna e il Golfo del Leone. Il temporaneo rialzo dei valori di geopotenziale sull’Atlantico, e la forte resistenza operata ad est dal robusto promontorio anticiclonico di blocco, che centrerà i propri massimi di oltre 1030 hpa sul Kazakistan, provocheranno il graduale “stretching” dell’asse di saccatura.

La parte più meridionale della stessa, subendo lo “stretching”, tenderà rapidamente ad evolvere in una ciclogenesi, in sviluppo sottovento ai Pirenei. La genesi di questa depressione è da ricondurre all’ingresso di aria più fredda ma anche umida che entra nel Mediterraneo occidentale attraverso la cosiddetta Porta dell’Ebro.

L’aria umida e fredda che affluisce da NO dopo aver aggirato la barriera orografica eretta dai Pirenei, tramite la Valle dell’Ebro, tende a spingersi verso le coste della Spagna orientale. Penetrata sul Mediterraneo l’aria fredda di origine atlantica tende ad impattare contro i rilievi delle isole Baleari e genera una circolazione ciclonica a mesoscala che tende rapidamente ad approfondirsi per merito dell’interazione tra la massa d’aria umida e fredda di origine atlantica e quella molto più mite preesistente sul Mediterraneo.

Dopo essersi strutturata nei medi e bassi strati, presentando dei massimi di vorticità positiva isolati dal flusso perturbato principale alla base dell’asse di saccatura, questa giovane e profonda ciclogenesi, nel corso del pomeriggio di sabato, tenderà a spostarsi verso est, coinvolgendo dapprima la Sardegna, ed in seguito pure il resto del territorio italiano, richiamando su di essa intensi e umidi venti di scirocco che dalla Cirenaica e persino dai deserti dell’Egitto occidentale risaliranno il mar Libico e lo Ionio, assorbendo un gran quantitativo di umidità che verrà scaricata sotto forma di intense precipitazioni su gran parte delle nostre regioni centro-settentrionali, dove si verificheranno apporti pluviometrici davvero molto abbondanti, anche superiori ai 200-250 mm.

Questo profondo ciclone caratterizzato da valori pronti a scendere al di sotto dei 990 hpa, nel corso del weekend, spostandosi verso la Sardegna, tenderà a contrapporsi a quell’imponente promontorio anticiclonico di blocco, presente sul Kazakistan e il sud della Russia, con massimi di 1030 hpa. La presenza di questo solido promontorio anticiclonico contribuirà a comprimere ulteriormente il “gradiente barico orizzontale”, già di per se significativo, sullo Ionio, dando la genesi ad un intenso flusso da SE che nel corso della serata di sabato raggiungerà lo status di burrasca da SE fra il Tirreno e il Canale di Sicilia.

Nel frattempo durante la giornata di domenica l’avvezione di vorticità positiva in quota tenderà ad approfondire ulteriormente la depressione, la quale potrebbe scivolare sotto i 990 hpa, con lo sviluppo di un nuovo minimo a mesoscala a ridosso della Corsica, capace di determinare un rapido tracollo della pressione barometrica. L’ulteriore approfondimento di questo ciclone exratropicale enfatizzerà l’infittimento delle isobare sullo Ionio agevolando l’attivazione di forti burrasche di scirocco che dal deserto della Cirenaica e persino dall’entroterra desertico dell’Egitto occidentale risaliranno in direzione del mar Libico e dello Ionio, acquistando ulteriore intensità nel tratto di mare ad est della Sicilia, con una componente prevalentemente sud-orientale che raggiungerà le coste del catanese e del messinese, la Calabria ionica e la costa salentina, dove subentreranno venti forti, che potranno toccare punte di oltre gli 80-90 km/h, anche se localmente si andrà anche sopra i 100 km/h sulle coste della Calabria ionica e del Salento nel corso del pomeriggio/sera di domenica.

I venti fino a rinforzo di tempesta attesi domenica sullo Ionio

Questo intenso flusso sud-orientale, che dall’entroterra libico risalirà fin verso le nostre regioni più meridionali, si estenderà su un ampio tratto di mare, che dal Golfo della Sirte si allunga fino alle coste della Sicilia orientale e della Calabria ionica, sollevando un imponente moto ondoso, con marosi alti anche più di 4.0-5.0 metri in mare aperto. Il “Fetch” (lo spazio di mare su cui soffia il vento) piuttosto ampio, come capita sovente nei flussi sciroccali, esteso dal Golfo della Sirte fino alle coste della Calabria ionica e al Golfo di Taranto, determinerà le condizioni ideali per la formazione di un moto ondoso piuttosto imponente, con onde ben formate che risaliranno velocemente l’intero Ionio, dirigendosi verso le esposte coste della Sicilia orientale e Calabria ionica.

Essendo piuttosto esteso, dalle coste della Cirenaica fino allo Ionio, agevolerà di conseguenza la genesi di onde di “mare vivo” veramente alte, che raggiungeranno “Run-Up” veramente significativi. Lo sviluppo di queste ondate cosi grandi, su tutto l’alto Ionio e lungo il Golfo di Taranto, verrà favorito non tanto dalla forza del “gradiente barico orizzontale” che innescherà l’intensa sciroccata sullo Ionio, in mare aperto, quanto dal “Fetch” (lo spazio di mare su cui spira il forte vento) piuttosto esteso su un ampio tratto di mare che dalle coste della Cirenaica si estenderà fino alle coste del Salento e della Calabria ionica.

Il “Fetch” è un parametro fondamentale per valutare la potenza e l’intensità del moto ondoso che verrà innescato dalla formazione di una burrasca o una tempesta di vento. L’altezza delle onde non dipende solo dall’intensità del vento, ma anche dall’estensione dello spazio di mare su cui esso agisce. Più questo sarà ampio maggiori saranno le probabilità di vedere un moto ondoso più consistente e impetuoso, capace di immagazzinare enormi quantità di energia.

In presenza di venti di burrasca e di un “Fetch” molto esteso, per centinaia di miglia, allora siamo certi di trovarci di fronte ad una consistente mareggiata, in grado di arrecare danni significativi sulle aree costiere esposte, già pesantemente vulnerate dal fenomeno dell’erosione. Queste ondate di “mare vivo”, non incontrando alcun tipo di ostacolo durante il loro cammino, si propagheranno in direzione dei litorali ionici di Sicilia e Calabria, sospingendosi su questi in ondate rifratte da SE che raggiungeranno la fascia costiera, con “Run-Up” alti anche più di 5.0-6.0 metri, specie fra il messinese e il reggino ionico, ed il catanzarese, aperto alle imponenti onde sollevate dallo scirocco.

Su questi tratti di costa le ondate arriveranno ben formate e con i massimi “Run-Up”, data l’estensione del “Fetch” e la vicinanza delle burrasche alla costa. Srotolando su tratti di costa già seriamente vulnerati dall’erosione, cagioneranno purtroppo danni ingenti lungo i rispettivi lungomari dei comuni ionici di Calabria e Sicilia, inondando la sede stradale e abbattendo muraglioni e in qualche caso pure abitazioni rasenti la battigia.

I marosi, con la loro forza, ripuliranno i fondali, rimuovendo una gran quantità di detriti sabbiosi. Una parte di queste grosse ondate muovendosi verso l’alto Ionio, entreranno sul Golfo di Taranto e sul Canale d’Otranto attraverso imponenti onde di “mare vivo” da SE, alte più di 4.0-5.0 metri, ma con “Run-Up” che potranno oltrepassare i 6.0 metri a largo della Calabria ionica. Il moto ondoso da scirocco su tutto lo Ionio dovrebbe iniziare a scadere gradualmente dalla giornata di lunedì, con onde lunghe da SE che tenderanno ad attenuarsi definitivamente solo dalla mattinata di giovedì, determinando residue risacche, per onde lunghe e molto lunghe da SE e S-SE, sulle coste della Sicilia e Calabria orientale, Basilicata e Puglia ionica.

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