Le spettacolari grotte calcaree di Batu Caves, il più importante centro religioso e spirituale della Malesia, sono situate ai margini di uno dei tre territori federali del Paese, Kuala Lumpur. Queste rientranze scavate nella roccia sono famose per ospitare una serie di templi induisti, mentre un tempo erano usate come riparo dalle popolazioni aborigene malesi. Molti dei malesi induisti provengono dallo stato indiano del Tamil Nadu, e conservano le loro antiche tradizioni religiose induiste. Il nome Batu deriva da un fiume vicino che scorre lungo gli scoscesi pendii delle colline erose dagli agenti atmosferici in almeno 400 milioni di anni.
Le caverne, oltre che sito dei templi induisti dedicati per esempio al dio scimmia della mitologia indù, è anche un autentico tesoro culturale da preservare; una delle tante meraviglie che s’incontrano a metà strada fra le costruzioni umane e l’architettura naturale di un paesaggio straordinario.
Molte famiglie di macachi incuriositi scendono dalle colline e si mescolano ai numerosi turisti e fedeli, durante la loro lunga camminata per ascendere al tempio più importante del sito, dedicato al Dio Guerriero figlio di Shiva e Parvati, al quale si giunge tramite la lunga scalinata di 272 gradini. Proprio collegato a questa divinità vi è il più importante rito religioso per i fedeli induisti della Malesia, ossia il Thaipusam.