Sembra esservi un collegamento tra l’artrite reumatoide ed i disturbi di coagulazione del sangue. Infatti, il farmaco utilizzato per questo tipo di artrite potrebbe proteggere il cuore da eventuali complicanze. A scoprirlo sono stati i ricercatori dell’Ospedale San Raffaele di Milano grazie ad uno studio pubblicato sulla rivista Annals of the Rheumaic Diseases. La ricerca “ha dimostrato che TNFalfa, una molecola già conosciuta per il suo ruolo chiave nelle complicanze articolari e infiammatorie dell’artrite reumatoide – raccontano gli esperti – scatena l’attivazione delle piastrine e la produzione di trombina, un enzima che favorisce la coagulazione del sangue“. I pazienti con artrite potrebbero, infatti, sviluppare alcune patologie cardiovascolari e nello studio gli scienziati hanno mostrato come i farmaci possano avere il potere di difendere il cuore. “La ricerca – concludono gli esperti – dà una possibile spiegazione scientifica a un’osservazione empirica e conferma il ruolo delle piastrine come ‘ponte’ tra infiammazione e coagulazione. Questo potrebbe aiutare a comprendere meglio la relazione tra infiammazione e trombosi, oggetto di studio anche in campo oncologico. E in futuro i farmaci anti-TNFalfa, vista la loro funzione protettiva, potrebbero avere un’utilità anche al di fuori della reumatologia“.