Manca poco all’arrivo della primavera meteorologica che per convenzione comincia il 1 Marzo. Le prime proiezioni stagionali ci indicano che la primavera 2016 sarà una stagione estremamente dinamica, più del normale, con frequenti fasi calde e avvezioni di aria calda sub-tropicale continentale molto precoci, inframmezzate da rapide incursioni di aria più fredda dall’Europa settentrionale. Una prima analisi preliminare degli indici di “teleconnessione” (quegli indici climatici che misurano il grado di correlazione spazio-temporale atmosferico o oceanico tra aree della Terra anche molto distanti tra loro) evidenzia che queste sensibili variazioni del campo termico potranno essere interpretate in seno ad un complesso schema circolatorio emisferico pesantemente influenzato da “El Niño” e dai frequenti disturbi del vortice polare troposferico che potranno aprire le porte ad importanti fasi invernale anche nel cuore di Marzo.
In questo caso l’influenza del nuovo ciclo di “El Niño” sul bacino del Pacifico, che da poco ha raggiunto la fase di massima intensità sul Pacifico centro-orientale, oltre a surriscaldare in modo molto vivace le aree continentali tropicali, contribuisce, seppur per via indiretta, a far incrementare i valori di geopotenziale fra il medio Atlantico, l’Africa settentrionale e il Mediterraneo centro-occidentale, contribuendo così a far dilatare la cintura anticiclonica sub-tropicale, conosciuta come “Cella di Hadley”, fin verso l’Europa meridionale, fomentando su questa ondate di calore anche intense e premature.
Ma agli effetti di un “Nino” crescente, che inizia ad influenzare l’andamento meteo/climatico su gran parte del Pacifico e del continente americano, si sommano gli effetti di un vortice polare troposferico spesso disturbato che agevola significativi rallentamenti delle correnti zonali, alle medio-alte latitudini, con la conseguente instaurazione di flussi meridiani (veloci scambi di calore fra tropici e polo).
Come si vede il tempo delle prossime settimane, e con molta probabilità anche nel proseguo della stagione primaverile, sarà condizionato dall’azione congiunta di questi due elementi che produrranno effetti opposti.
Da qui si potrebbe spiegare la continua alternanza fra queste improvvise e significative avvezioni di aria calda sub-tropicale e fasi più fredde e instabili, a tratti anche temporalesche, che riporteranno condizioni climatiche decisamente più consone al tardo inverno, con possibili nevicate fino a bassa quota sui rilievi di Alpi e Appennini e temperature pronte a spingersi su valori ben al di sotto delle medie del periodo. Il notevole riscaldamento delle vaste distese desertiche del Sahara, atteso nell’ultima decade di Marzo, potrebbe favorire lo sviluppo di avvezioni calde anche di carattere “eccezionale” per la stagione, specie sul basso Mediterraneo e sulle nostre regioni più meridionali nel corso del mese di Aprile.