La depressione perinatale (Perinatal Depression, Pnd) è una delle più importanti e frequenti complicazioni della gravidanza: interessa circa una donna su 10 durante la gestazione e circa una su 7 nel periodo dopo il parto.
Gli esperti avvertono che se la depressione durante la maternità e fino a 12 mesi dopo il parto non viene tempestivamente riconosciuta, si avranno non solo disagio psichico e disturbi del sonno nella madre, ma anche un aumentato rischio di conseguenze negative sul nascituro e ripercussioni sulla famiglia. Ancora la scienza deve muovere molti passi avanti in questo ambito perchè poco si conosce riguardo ai fattori che predispongono alcune donne a sviluppare una Pnd.
“Numerosi studi scientifici hanno confermato l’efficacia e la sicurezza della terapia con luce brillante (Bright Light Therapy, Blt) nel trattamento della depressione”, spiega una nota dall’Asst Santi Paolo e Carlo di Milano, che organizza il primo Investigator Meeting del progetto ‘Life-On’, uno studio scientifico multicentrico sulla relazione tra disturbi del sonno e depressione perinatale, che si rivolge a donne in gravidanza in Svizzera e in Italia.
“La depressione perinatale è un problema di grande rilievo per la nostra società e per la salute della donna in generale. Lo studio che si svolgerà a Milano, Bologna, Torino e Lugano nei prossimi 3 anni riuscirà sicuramente a fornire delle indicazioni importanti sul rapporto tra disturbi del sonno e umore in gravidanza e nel post-partum“, spiega Silvio Scarone, direttore dell’Unità operativa di Psichiatria II dell’ospedale San Paolo, direttore del Dipartimento di scienze della salute dell’università degli Studi di Milano e coordinatore dei Centri coinvolti nel progetto per la valutazione psichiatrica. “Questo significa acquisire conoscenze nuove sugli aspetti biologici del disturbo ma soprattutto, ci auguriamo, sull’efficacia preventiva e terapeutica di un intervento come la Bright Light Therapy, una tecnica non invasiva e priva dei rischi legati alla farmacoterapia durante gravidanza e allattamento”.
Il lavoro nasce grazie al finanziamento del ministero della Salute e del Fondo nazionale svizzero, e oltre all’azienda milanese coinvolge l’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna, l’ospedale Civico di Lugano e l’Azienda ospedaliero-universitaria Città della salute e della scienza di Torino-Molinette ;l’appuntamento in programma si svolge all’ospedale San Paolo nelle giornate di oggi e domani.