Tra tre anni nello spazio 13 satelliti grandi come scatole da scarpe

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“Non ne stiamo solo parlando, lo stiamo facendo. A partire da qui”. Il riferimento di Dava Newman, deputy administrator della Nasa, non è generico, L’obiettivo, come ricordato dall’hashtag #journeytomars che accompagna la conferenza dell’agenzia spaziale americana trasmessa in tutto il mondo dal Marshall Space Flight Center di Huntsville, è quello di portare l’uomo su Marte. Una tappa decisiva nel percorso che porterà verso il pianeta rosso, è rappresentata dal test di volo programmato a fine 2018 per il sistema di lancio Sls e per il veicolo spaziale Orion: la Exploration Mission 1. Un viaggio verso la Luna e ritorno che non vedrà imbarcati esseri umani, ma che consentirà di portare nello spazio profondo 13 ‘Cube Sats’. Nanosatelliti grandi come scatole da scarpe che verranno liberati durante il viaggio per compiere dimostrazioni e rilevazioni scientifiche.

La conferenza di oggi ha visto la Nasa fornire i primi dettagli su alcuni di questi strumenti. A partire da CubeSat, o Cusp, sviluppato dall Southwest Research Institute di San Antonio, in Texas. Il suo compito sarà quello di studiare le radiazioni solari. Si dedicherà invece alla Luna il Lunar Flashlight CubeSat, l’altro satellite su cui i tecnici presenti in conferenza as Huntsville si sono soffermati. In particolare, questo nanosatellite andrà a mappare il polo sud lunare, individuando i depositi di ghiaccio presenti nei crateri permanentemente in ombra.

Michael Seablom, chief technologist della Nasa, ha inoltre illustrato nel suo intervento in conferenza come la miniaturizzazione stia offrendo “nuove opportunità ai ricercatori di portare i loro strumenti nello spazio”, sottolineando come la riduzione delle dimensioni e dei costi stia portando anche nuovi ricercatori ad affacciarsi in un ambito come quello delle indagini spaziali. La stessa Dava Newman, d’altra parte, aveva parlato di satelliti “efficienti” e “vantaggiosi dal punto di vista economico”. Proprio per dimostrare come la platea di chi può fare ricerca nello spazio si sta allargando, la Nasa ha riservato tre dei 13 posti a disposizione ai vincitori del Cube Quest Challenge, un concorso aperto che sta vedendo, tra gli altri, la partecipazione di un team di liceali e di un ingegnere in pensione. “Si tratta del primo concorso dell’agenzia ha mettere in palio un’esperienza nello spazio”, ha spiegato Jim Cockrell, coordinatore dell’iniziativa. Sottolineando che il montepremi complessivo messo a disposizione è di 5 milioni di dollari.

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