Il mese di Marzo con i suoi tepori è sempre più vicino. E con l’arrivo della primavera meteorologica in Europa inizia la stagione dei temporali. Anzi quest’anno, causa le forti anomalie termiche positive e la mancanza di freddo nei bassi strati in gran parte del vecchio continente, l’attività temporalesca si è sviluppata un po’ prima del solito. Proprio nella giornata di ieri una serie di insoliti temporali, accompagnati da fulminazioni, ha interessato diverse aree della Croazia orientale e l’Ungheria, dove localmente si sono verificati dei fenomeni anche di moderata intensità. Le alte temperature di questi giorni, con valori di oltre i +20°C +21°C registrati fra i Balcani e il bassopiano danubiano, davvero anomale per il mese di Febbraio, hanno fornito il carburante ideale per lo scoppio dell’attività convettiva, non appena aria più fredda da Ovest si è infiltrata nella media troposfera, scorrendo al di sopra dello strato di aria molto più mite stagnante nei bassi strati.
L’afflusso dell’aria più fredda in quota, d’estrazione polare marittima, nel corso del pomeriggio di ieri ha determinato un notevole aumento del “gradiente termico verticale” (notevoli differenze di temperature alle varie quote) in seno alla colonna d’aria. Questi notevoli contrasti termici, fra la bassa e la media troposfera, agevolando la formazione di intensi moti convettivi (correnti ascensionali che spingono l’aria dal basso verso l’alto) che favoriscono la costruzione di imponenti addensamenti nuvolosi cumuliformi (cumuli, congesti e cumulonembi in aria fredda), carichi di piogge, rovesci e persino grandinate di piccola e media taglia.
Vedere lo sviluppo di temporali o di “Cellule temporalesche”, caratterizzate da una vivace attività elettrica e da una fenomenologia localmente pure intensa, è alquanto inusuale nel mese di Febbraio. Difatti, generalmente, per vedere lo scoppio dei primi intensi temporali sulle pianure e i vasti bassopiani dell’Europa centro-orientale bisogna attendere fino alla terza decade di Marzo, quando l’aumento dell’insolazione diurna, caratteristico in questo periodo dell’anno, e il contemporaneo allungamento delle giornate, genera un marcato aumento delle temperature.
L’intensificazione del soleggiamento, a sua volta, determina un graduale riscaldamento delle terre emerse, con l’emergere dei primi tepori di stagione. I terreni, soprattutto lungo le immense pianure dell’est Europa, fra Polonia, Ucraina e Russia europea, tendono sempre più a scaldarsi durante le ore centrali del giorno, immettendo nell’atmosfera una maggiore quantità di calore (specie negli strati d’aria prossimi al suolo) che tende a far salire i termometri oltre la soglia dei +10°C +15°C.
Questo maggior apporto di calore, indotto dalla graduale intensificazione dell’insolazione diurna che surriscalda per bene i terreni, instabilizzando la colonna d’aria sovrastante, per l’inasprimento del “gradiente termico verticale” (fra l’aria sempre più mite nei bassi strati e l’aria fredda che scorre alle quote superiori della troposfera), alimenta pure lo sviluppo dei moti convettivi (correnti ascensionali che dal suolo tendono a propagarsi verso la media e alta troposfera) che spesso vengono identificati nella genesi di addensamenti cumuliformi, piuttosto sviluppati in altezza, nelle ore centrali del giorno, specie se in presenza di importanti “gradienti termici verticali”, che vengono poi inaspriti dall’isolamento nei bassi strati di un “cuscino d’aria calda e umida” (come avviene in estate sulla pianura Padana dove lo strato caldo umido preesistente al suolo rappresenta il carburante che mette in moto i temibili temporali padani).
Pertanto, viste le marcate anomalie termiche positive riscontrate in Europa, nei prossimi giorni non bisognerà stupirsi più di tanto nell’osservare la formazione di nubi cumuliformi (per lo più cumuli e congesti), ad evoluzione diurna, sempre più pronunciate fra l’area balcanica, la regione carpatico-danubiana, i bassopiani di Germania e Polonia e le più vaste pianure di Ucraina, Bielorussia e Russia europea, dove l’attività “termoconvettiva”, capace di scatenare temporali davvero terribili, entrerà nel vivo dall’ultima decade di Aprile, con eventi temporaleschi anche di forte intensità.