Una città sulla luna, il sogno diventa realtà. L’ESA: “ci stiamo lavorando in modo serio”

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L’Europa dello spazio sogna di realizzare “un Moon Village“, una “città lunare che sia aperta a tutti“. E non è solo ‘un sogno nel cassetto’ ma “un’idea seria a cui l’Esa sta lavorando“. E’ stato il nuovo Dg dell’Agenzia Spaziale Europea, Jan Woerner, a rivelarlo, parlando oggi, nel corso del suo primo viaggio in Italia, alla conferenza ‘Spazio 4.0’ sulla competitività europea nelle attività spaziali internazionali, promossa a Roma dalla Sapienza, alla Facoltà di Ingegneria. E la prospettiva che possa davvero sorgere un villaggio lunare per Woerner è dunque possibile, quando terminerà l’impegno europeo sulla Stazione Spaziale Internazionale.

E’ un sogno – ha spiegato – come quello che aveva John Fitzgerald Kennedy. Quando parlava di portare l’uomo sula Luna, Kennedy aveva un sogno, non aveva idea di quali tecnologie e sistemi sarebbero stati necessari, poi questo sogno si è avverato“. Allo stesso modo, “parlo di un sogno ma con un’idea seria e stiamo lavorando seriamente in questa direzione” ha rimarcato. Anche se il nuovo numero uno dell’Esa, tedesco, 60 anni ed ex chairman del board esecutivo della Dlr, non si è però sbilanciato sui particolari del progetto. “L’astrofisico britannico Stephen William Hawking dice che ‘l’umanità per salvarsi deve lasciare la Terra’, e Marte potrebbe essere la prossima sfida, ma raggiungere il pianeta rosso è davvero una sfida enorme perché dobbiamo pensare a realizzare sistemi di propulsione che ci portino così lontano nello spazio, sistemi di sicurezza, apparati per la salute degli astronauti, psicologi, protezioni dalle radiazioni, sistemi comunicazione” ha evidenziato Woerner.

Inoltre “per andare su Marte servono due anni di viaggio, mentre per raggiungere la Luna basta una settimana” ha aggiunto il Dg dell’Esa ricordando che la Nasa sta lavorando al maxi progetto ‘Journey to Mars‘ per mandare uomini su un asteroide nel 2025 e poi su Marte nel 2030. In realtà l’Esa già dal 2013, in collaborazione con partner industriali, sta lavorando alla possibilità di realizzare delle ‘abitazioni’ lunari con la stampa 3D, utilizzando materiali direttamente prelevati sulla Luna, dimostrando, come riporta la stessa Agenzia spaziale europea, che “in linea di principio” questa tecnologia si può realizzare.

Per la prima volta in Italia il neo direttore generale di Esa ha voluto presentare al pubblico della Sapienza e ai vertici italiani del mondo della ricerca e dell’industria il futuro dei programmi spaziali europei, una visione improntata ai benefici culturali, non solo economici, che ne potranno derivare. Dalla necessità di dover rispondere a sfide globali, come i cambiamenti climatici o le migrazioni umane, alla ricerca scientifica, le ricadute industriali e infine sottolineando il fascino ‘irresistibile’ che lo Spazio esercita sull’uomo. Alla creazione di una base lunare l’Europa sta muovendo già i primi passi da tempo, ad esempio con il progetto ‘Luna 27’, frutto di una collaborazione tra Esa e l’agenzia spaziale russa (Roscosmos), che punta a inviare in esplorazione un lander al polo Sud lunare entro 5 anni.

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