Più di 1000 anni fa, precisamente il 23 Marzo 893, un violentissimo terremoto colpì l’area ad ovest del Mar Caspio Meridionale, colpendo l’Iran Nord Occidentale, l’attuale Armenia e l’Azerbaigian. Il problema di questo nefasto evento, come di molti altri eventi sismici del passato più remoto, è che risulta veramente difficile identificare non solo la data esatta, ma anche la giusta locazione del terremoto. Infatti, la convinzione secondo cui il terremoto in questione possa aver colpito Ardabil, nel Nordovest dell’Iran, sarebbe errata.
Ma perché accade questo? Come si può sbagliare la localizzazione di una violenta scossa, tra l’altro così distruttiva e mortale?
Intanto all’epoca non c’erano macchine che permettessero una lettura veloce e schematica dei sismi più potenti e poi perché le informazioni venivano spesso manipolate in maniera poco coerente. In effetti, sappiamo che il 28 Dicembre 893 un potente terremoto colpì Dvin, in Armenia, devastando la città e causando un numero di vittime pari a circa 30.000 unità. L’evento fu registrato dai cronisti sia Armeni che Arabi, e proprio per questo si vengono a creare i primi contrasti, poiché il nome arabo della città Dvin era Dabil. Più tardo, lo scrittore del secolo XIV, Ibn Kathir, tradusse Dabil in Ardabil e quindi, secondo la credenza comune, l’evento si verificò nell’Iran Nordoccidentale.
Un’altra cosa che può depistare, oltre all’ostacolo delle informazioni passate di generazione in generazione, è il fatto che queste aree sono talmente vicine da rendere ancora più complessa l’identificazione dell’esatto epicentro del sisma, poiché tutta la zona fu gravemente danneggiata. In totale si contarono decine di migliaia di vittime dovute, oltre che per il terremoto in sé, alle gravi carestie che ne seguirono. La data certa anche rimane sconosciuta, tuttavia sappiamo che il territorio preso in considerazione è molto sismico, poiché diversi sono i terremoti avvenuti nella storia recente in quegli stessi luoghi, ricchi di fascino e misteri.