Il 27 Marzo 1065, quasi 1.000 anni fa, una forte scossa di magnitudo 5.1 provocò danni estesi nella città Medievale di Brescia. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia il terremoto in questione avrebbe raggiunto l’VIII grado della scala Mercalli, causando crepe e lesioni in diversi castelli antichi e fenomeni di liquefazione del terreno, come spesso capita a seguito dei forti terremoti che si verificano nella Pianura Padana, cosa che accadde, per esempio, dopo la violenta sequenza sismica del Maggio 2012 in Emilia.
Sono passati più di due anni da quando la Regione Lombardia ha approvato la nuova classificazione sismica del territorio bresciano, facendo slittare l’antica città di Brescia da rischio 3 a 2, insieme ad altri 57 comuni della provincia, soprattutto per quelli più vicini al Lago di Garda. Effettivamente la storia sismica ci fa capire che Brescia è in una posizione più pericolosa rispetto ad altre città della Lombardia. Rimane stampato nella memoria cittadina il terremoto storico del Natale 1222, quando una violentissima scossa di magnitudo compresa fra 6 e 6.8 provocò danni catastrofici incalcolabili nella città e in tutto il Basso Bresciano. L’intensità raggiunse il IX grado della scala Mercalli e furono migliaia le vittime di questo disastroso evento, probabilmente il più forte riscontrato storicamente avvenuto in Lombardia. Furono gravemente lesionati il Duomo di San Pietro, il Vescovado, il castello e la fortificazione di Vallio.
Più recentemente, sempre nella Conca di Vallio, si ricorda il forte sisma di magnitudo 5.6-5-7 del 1901 che provocò danni, fra cui lesioni, crolli di alcuni edifici, spaccature nel terreno, ma per fortuna nessuna vittima. La scossa colpì la sponda occidentale del Lago di Garda alle 14,59, mentre molte persone erano fuori per il lavoro: questo probabilmente salvò diverse vite. Gli effetti più gravi furono riscontrati a Salò.
Un terremoto importante nel Terzo Millennio si riscontrò la notte fra il 24 Novembre, pochi istanti prima della Mezzanotte. La forte scossa di magnitudo 5.4 della scala Richter venne avvertito in tutto il Nord Italia e raggiunse l’intensità massima dell’VIII grado della scala Mercalli a Salò. Anche in questo caso, fortunatamente, nessuno rimase ucciso. Per precauzione furono evacuati gli ospedali e la stessa Caserma dei Vigli del Fuoco a Salò e rimasero sfollati 2.000 persone.