Il 27 Marzo 1928 una forte scossa di magnitudo 5.8 colpì il Friuli Venezia Giulia con epicentro nella provincia di Udine. Almeno in tre comuni (Chiaicis, Pusea e Verzegnis) l’intensità del sisma raggiunse il IX grado della scala Mercalli, provocando gravi danni in un’area abbastanza vasta dell’Alto Udinese. La popolazione fu messa in allerta da un evento minore, verificatosi il giorno precedente. Il terremoto principale si abbatté in una zona montuosa appena un quarto d’ora dopo un rito religioso per scongiurare la possibilità di un sisma più forte. Morirono 11 persone nel crollo di alcune abitazioni, mentre furono circa 40 i feriti gravi, trasportati all’ospedale di Udine. 150 bambini fuggirono illesi da una scuola sita nel comune di Verzegnis, danneggiata al punto da dover essere successivamente demolita.
I tre centri più colpiti furono ridotti praticamente in rovine e quasi tutto dovette essere completamente ricostruito da zero. Danni limitati alla zona di Tagliamento, comprese anche grosse fenditure in alcune ville signorili costruite pochi anni prima, alcune delle quali dovettero essere demolite. La scossa fu avvertita intensamente in tutto l’Italia Nordorientale e in alcune località della Slovenia e dell’Istria, dove non furono riportati danni a cose o a persone. Il maggiore problema fu ripristinare la viabilità, interrotta da grosse frane riversatesi sulle principali arterie stradali inseguito alla forte vibrazione sismica.