Il 28 Marzo 1787 un violentissimo terremoto, il più violento mai registrato nella storia del Messico, colpì il sudovest del paese, fra gli stati di Guerrero e Oaxaca. La scossa di magnitudo 8.6 viene classificata come Megathrust e si produsse alle 11,30 (ora locale). Come in genere accade dopo terremoti così violenti – che avvengono tramite meccanismi di subduzione, in questo caso fra la Placca di Cocos e quella Nordamericana – avvenuti in mare o in prossimità di esso, si generò un grande tsunami che colpì le coste di tutto il Messico Sudoccidentale. L’onda anomala invase l’entroterra per decine e decine di metri, uccidendo almeno 11 persone. Non è stato ancora possibile stimare il numero certo delle vittime di quel disastroso evento.
Il sisma dirò fra i 6 e i 7 minuti e fu seguito nei giorni seguenti da tre grandi scosse di assestamento, presumibilmente maggiori di magnitudo 7 della scala Richter, il 29 e 30 Marzo e il 3 Aprile. Lo tsunami colpì un tratto molto lungo di costa, circa 500 chilometri e raggiunse un’altezza massima fra i 18 e 19 metri. E’ vero che il Messico ha una storia sismica costellata di eventi particolarmente intensi, ma in genere i terremoti avvenuti nel paese non hanno mai superato magnitudo 8 o comunque di poco. Quindi si può dire che l’evento in sé è stato abbastanza eccezionale.