I cambiamenti climatici iniziano a mietere le prime vittime. Infatti, la festa della donna rischia di essere meno “gialla” del previsto a causa del crollo del 40% della produzione di mimosa. Lo sa bene la città di Imperia dove il prezzo al chilo potrebbe addirittura raddoppiare. Si passerà dai 7-8 euro ai 10-15 euro al chilo. L’allarme è stato lanciato da Franco Fogliarini, presidente della Cooperativa Agroflor di Seborga, nell’entroterra di Bordighera, la cui vallata è tra i maggiori produttori di mimosa della provincia. “Grazie all’8 marzo – spiega – è un fiore che continua ad avere mercato. Quest’anno per l’inverno troppo caldo o per l’umidità, la fioritura è avvenuta in anticipo e il raccolto è ormai terminato“.
La produzione deve essere conservata in frigo per non più di 20-25 giorni. Anche questa operazione comporta dei costi. La mimosa raccolta deve essere suddivisa in mazzetti o in sacchetti di plastica, che vanno sistemati in una scatola che deve essere mantenuta ad una temperatura di 0°C.