L’accordo sul clima raggiunto alla Cop21 “deve essere migliorato nel corso del tempo“, ma attualmente è meglio concentrarsi sulla sua ratifica. A dichiararlo è stato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, lasciando Bruxelles al termine del consiglio Ambiente. L’accordo prevede l’impegno di mantenere le temperature medie globali intorno i 2 gradi, con il grande obbiettivo di contenerlo entro 1,5 gradi entro la fine del secolo. Ogni cinque anni, inoltre, vi sarà una revisione degli impegni nazionali relativi alla riduzione delle emissioni. E’, inoltre, prevista una mobilitazione di un minimo di 100 miliardi all’anno per i Paesi in via di sviluppo. Secondo Galletti, “se noi oggi in Europa ci mettiamo a discutere di piu’ ambizione negli obiettivi rischiamo di non fare quello che dobbiamo gia’ da oggi“. Lo sforzo richiesto è talmente importante che la scadenza del 2030 troppo ravvicinata. “Il 2030 e’ gia’ domani” a detta di Galletti, e “si rischia di arrivarci impreparati” se si distoglie l’attenzione da quello che serve davvero. Il ministro dell’Ambiente ha posto l’accento sulla necessita’ della ratifica dell’accordo, per cui “bisogna sapere dall’Ue qual e’ il nostro obiettivo per i settori non-Ets“, vale a dire quelli al di fuori del mercato di compravendita dei certificati di emissione.