Missione ExoMars: la tecnologia Made in Italy per conquistare Marte, programma orgoglio italiano

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Con il programma ExoMars l’Italia e’ pronta a riprendersi la leadership europea nel settore spaziale e a “conquistare” Marte. C’e’ infatti grande ottimismo, ma soprattutto orgoglio, per il ruolo che il paese sta giocando nelle due missioni che compongono l’ambizioso programma promosso dall’Agenzia spaziale europea (Esa), in collaborazione con Roscosmos (l’agenzia spaziale russa) e realizzata dall’Agenzia Spaziale italiana (Asi) insieme a Thales Space Italia, Finmeccanica e Telespazio. L’Italia non solo e’ in prima fila con circa il 32 per cento degli investimenti, che complessivamente ammontano a circa 1,3 miliardi di euro, diventandone cosi’ il maggiore finanziatore (con la Gran Bretagna al secondo posto e dietro la Germania e la Francia), ma anche per le tecnologie di altissima avanguardia messe a disposizione per permettere all’Europa di “sbarcare” su Marte, studiarne l’atmosfera e perforarne in profondita’ la superficie.

Exo Mars 02La prima delle due missioni prendera’ il via il prossimo 14 marzo, alle 10:31 italiane, dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan. Il viaggio durera’ 6 mesi. Protagonista sara’ il modulo Tgo (Trace gas Orbiter) che raggiungera’ l’orbita del pianeta rosso per indagarne l’atmosfera e i gas, nella speranza che questi possano testimoniare una qualche vita attiva sul pianeta. Il modulo di discesa Edm (Entry and Descent demonstrator Module), denominato Schiaparelli in onore dell’illustre astronomo italiano, e’ una sorta di laboratorio meteorologico fisso che si sgancera’, contenente la stazione meteo e altri strumenti. La seconda parte della missione, quella che prendera’ il via nel 2018, ha invece l’obiettivo di portare su Marte un rover, dunque un robot in grado di muoversi sul suolo marziano ma anche di penetrarlo con un trapano per poterlo analizzare. La trivella per la missione ExoMars e’ un gioiello tecnologico in grado, per la prima volta, di acquisire campioni di suolo marziano ad una profondita’ di 2 metri per circa 200 giorni. Il drill, realizzato da Finmeccanica, potrebbe permettere all’uomo di scoprire tracce di vita passata o presente sul pianeta rosso.

Le tracce di acqua allo stato solido scoperte su Marte fanno infatti pensare che il pianeta rosso un tempo fosse molto diverso da oggi. Per questo ExoMars ha come principali obiettivi la ricerca tracce di vita passata e presente, la caratterizzazione geochimica del pianeta, la conoscenza dell’ambiente e dei suoi aspetti geofisici e l’identificazione dei possibili rischi per future missioni umane. “Si tratta di una di quelle missioni che trasporta un sogno. Come dicevano gli americani ‘Noi non lanciamo razzi ma sogni’, il nostro di obiettivo e’ atterrare sul pianeta rosso per la prima volta come Europa e fare scoperte che potrebbero essere clamorose”, ha detto oggi il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston, in occasione della presentazione dell’installazione in Piazza del Popolo, a Roma, dedicata ad ExoMars.

L’installazione e’ dotata di un monitor dal quale, il giorno 14 marzo, si potra’ assistere alla diretta del lancio con i commenti da Altec a Torino – Centro di Controllo della Missione e sede dell’evento nazionale – in collegamento con la base spaziale di Baikonur, Kazakhstan, dove e’ previsto il lancio della missione. Per tutto il mese filmati e interviste informeranno il pubblico sulla missione e i suoi significati scientifici, tecnologici e industriali con particolare riferimento al prevalente ruolo italiano. “Nessuno ha infatti mai perforato la superficie marziana se non di pochi centimetri”, ha continuato Battiston prima del taglio del nastro dell’installazione. “Sono convinto che su Marte ci andremo. Il desiderio dell’uomo di esplorare e’ irresistibile e sono sicuro che e’ gia’ nato l’uomo o la donna che atterrera’ su Marte, magari tra 10, 20 o 30 anni. Spero di essere li’ quando accadra’ per condividere questo grande sogno”.

A tagliare il nastro anche il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, l’amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, l’amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia, Donato Amoroso, e l’amministratore delegato di Telespazio, Luigi Pasquali. “Il gruppo Finmeccanica, tra partecipazioni e controllo diretto, ha 5mila persone che lavorano nell’aerospazio e non e’ una cosa da sottovalutare”, ha detto Moretti aggiungendo che “le capabilities e facilities che abbiamo in Italia sono quelle che stanno guidando questa missione, che verra’ diretta da Torino”. Proprio a Torino, infatti, Thales Alenia Space ha realizzato presso il proprio stabilimento il modulo Schiaparelli.

Vogliamo creare le condizioni affinche’ i giovani abbiamo un futuro migliore affinche’ cresca l’attenzione e l’attrazione nei confronti delle materie scientifiche. In questo siamo indietro anche rispetto ai paesi che stanno emergendo. Bisogna fare in modo che i nostri giovani possano acquisire questa cultura globale, fatta della nostra tradizione umanistica ma anche di quella scientifica”, ha sottolineato Moretti. Sul valore della ricerca e del contributo di giovani ricercatori italiani e’ intervenuta il ministro dell’Istruzione Giannini. “La missione ExoMars rappresenta una grande soddisfazione per il governo italiano e per la comunita’ scientifica impegnata in questo settore”, ha dichiarato il ministro. “Oggi e’ un giorno di festa sia per la ricerca italiana che per il settore spaziale. Abbiamo riguadagnato un ruolo di leadership nelle politiche europee dello spazio non solo grazie agli investimenti importanti fatti in questi ultimi due anni ma anche per le tecnologie messe a disposizione”, ha spiegato la Giannini.

“Marte ha questo forte potere evocativo e mi fa anche molto piacere che tra i quattro ricercatori italiani che hanno contribuito al progetto, tre siano delle donne”, ha commentato il ministro dell’Istruzione. Sono infatti tre le ricercatrici dell’Inaf, dell’Universita’ di Padova e dell’Osservatorio Astronomico di Napoli (rispettivamente Maria Cristina De Sanctis, Francesca Ferri e Francesca Esposito insieme a Simone dell’Agnello) che hanno contribuito a questo grande progetto scientifico. “In questo settore la ricerca e’ fondamentale. Voglio ricordare che l’Italia ha una grande tradizione, infatti siamo stati il primo paese dopo Russia e Stati Uniti a impegnarci nello spazio e ora stiamo riguadagnando terreno sia sul piano scientifico che sul piano della politica, ovvero degli investimenti a livello europeo”, ha continuato la Giannini.

Roberto Battiston

In termini di costi, il presidente Asi Battiston ha ricordato che le due missioni – il risultato di 15 anni di lavoro – hanno un investimento complessivo “di circa 1.300 milioni di euro e che l’Italia contribuisce con circa il 32 per cento, con la leadership tecnologica di Thales Alenia Space di Torino e i contributi di Selex che nel contesto dell’industria nazionale di Finmeccanica portano la tecnologica italiana all’avanguardia nel settore spaziale”. La durata della missione del 2018 sara’ di circa 200 giorni con arrivo previsto per il 14 gennaio 2019. Il conto alla rovescia per l’avvio del programma il 14 marzo e’ gia’ iniziato e in palio non c’e’ solo un posto nella storia ma forse una risposta definitiva alla domanda “C’e’ vita su Marte?”.

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