Ambiente: l’emergenza cinghiali in Italia preoccupa anche il New York Times

MeteoWeb

Quella della sovrabbondanza dei cinghiali in molti territori italiani, in particolare in Toscana, e’ un’emergenza che necessita di soluzioni immediate e concrete“. A dichiararlo è Nicola Perrotti, Presidente della Fondazione UNA Onlus relativamente all’articolo pubblicato il 7 marzo sul New York Times, dedicato agli ungulati in Italia. “L’articolo apparso sul quotidiano statunitense – dichiara Perrotti – dimostra come questa emergenza sia vista sui media internazionali come frutto di un’anomalia tutta italiana, in cui non esiste un coordinamento proficuo tra i vari rappresentanti del mondo faunistico e ambientale”. Nell’articolo  del New York Times vengono sottolineati i danni economici degli ungulati selvatici, il cui numero è cresciuto a oltre un milione di esemplari.

Tra gli esempi citati troviamo i danni causati ai vigneti della Toscana. Un altro riferimento è relativo alle resistente aprioristiche da parte dei componenti radicali del mondo ambientalista. “Per affrontare questo tema serve equilibrio e pragmatismo – commenta il Presidente della Fondazione UNA Onlus – tutti le parti (mondo ambientalista, agricolo, venatorio e istituzionale) devono mettere da parte le argomentazioni preconcette e convergere verso pratiche che riequilibrino la presenza dei cinghiali sul nostro territorio. Come Fondazione Una Onlus – conclude Perrotti – seguiamo un progetto che affronta proprio questo tema. Si intitola “La Carta d’identita’ degli ungulati selvatici” ed e’ curato da ISPRA, Legambiente, Federcaccia, Arcicaccia e AnuuMigratoristi. Il progetto e’ incentrato sullo studio della fauna selvatica e sull’analisi dei dati ISPRA, indispensabili per prevenire le problematiche (danni alle attivita’ agricole, incidenti stradali e trasmissione di patologie agli animali domestici o all’uomo) derivanti dall’incremento degli ungulati selvatici. Solo con proposte concrete come queste si puo’ pensare di affrontare seriamente un’emergenza non piu’ rinviabile“.

Condividi