L’antropologo e paleontologo statunitense Elwyn Simons, considerato uno dei padri della moderna paleontologia grazie alla scoperta di numerosi reperti dei più antichi antenati dell’uomo, è morto nella sua casa di Peoria, in Arizona, all’età di 85 anni. L’annuncio della scomparsa, come riferisce il “New York Times“, è stato dato dalla Duke University, di cui era professore emerito di antropologia dell’evoluzione. Tra i massimi esperti mondiali di primati, Simons ha partecipato a circa novanta spedizioni scientifiche tra l’Egitto, l’India, l’Iran, la Libia e il Madagascar, scoprendo migliaia di fossili di antichi antropoidi, che hanno rivoluzionato le conoscenze paleontologiche. Sensazionale fu nel 1965 la scoperta in Egitto, nell’oasi del Fayum, del cranio quasi intatto di un primate considerato l’antenato comune di uomini e scimmie, risalente a circa 30 milioni di anni: si tratta del cranio della specie “Aegyptopithecus zeuxis“. Negli anni ’90 Simons, con un gruppo di ricerca dell’Università di Oxford, ha scoperto alcuni denti e frammenti di mandibola di due nuove specie di piccoli primati del genere Biretia (Biretia fayumensis e Biretia megalopsis), ritrovati presso l’oasi egiziana di El Fayum, nel luogo denominato Birket Qarun, a sudovest della capitale del Cairo. I resti risalgono a circa 37 milioni di anni fa e sono annoverati tra i fossili più antichi finora scoperti.