Contro i cambiamenti climatici si stanno mobilitando in molti, ormai da tempo. Ma la Cop21, che si è svolta a Parigi lo scorso novembre, ha acceso un faro sulla questione, che è balzata all’attenzione del pianeta. E a maggio prenderà il via una mobilitazione mondiale contro i combustibili fossili. Si chiama “Break Free 2016” e vedrà gli attivisti di una ventina di organizzazioni, tra cui Greenpeace, scendere in campo per “un’ondata globale di resistenza per tenere carbone, petrolio e gas nel sottosuolo“. La disobbedienza civile coinvolgerà, dal 4 al 15 maggio, dodici Paesi dagli Usa alle Filippine, dalla Turchia al Sudafrica, da Spagna e Germania ad Australia e Indonesia, prendendo di mira soprattutto le miniere di carbone. “Dopo il summit di Parigi sul clima dobbiamo raddoppiare gli sforzi per porre fine all’uso dei combustibili fossili e scegliere un futuro pulito e giusto“, si legge sul sito web dell’iniziativa. “Speriamo di vedere più persone che mai impegnate a fermare il potere dell’industria prendendo di mira i progetti più pericolosi e inutili del mondo sui combustibili fossili, e sostenendo le soluzioni per il clima più ambiziose“. “Immaginate decine di migliaia di persone nel mondo – si legge ancora – che si alzano per riprendere il controllo del proprio destino. Che camminano sottobraccio nei campi di carbone. Che si siedono a terra per bloccare l’attività di governi e industrie che minacciano il nostro futuro. Che marciano in difesa pacifica del nostro diritto all’energia pulita“.
Break Free 2016: da maggio mobilitazione mondiale contro i combustibili fossili
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