Come tutte le depressioni algerine il profondo ciclone extratropicale “Gaby”, nel corso delle prossime ore, spostandosi sul medio Tirreno, con un profondo minimo barico al suolo pronto a scendere al di sotto dei 986 hpa, causerà una intensa ondata di maltempo sulle nostre regioni centro-meridionali, con piogge e spesso anche intense manifestazioni temporalesche. Ma come capita sovente questi profondi cicloni extratropicali, che dall’entroterra desertico algerino risalgono in direzione del bacino centrale del Mediterraneo, tendono a richiamare dall’entroterra desertico libico intense correnti meridionali da Sud e SE, pronte a risalire il basso Mediterraneo ed i mari italiani. Al tempo stesso, come successo in questo caso, l’inasprimento del “gradiente barico orizzontale” indotto dallo stesso processo ciclogenetico algerino determina un sensibile rinforzo della ventilazione occidentale sul bordo meridionale della giovane area depressionaria che amplifica il flusso d’origine atlantica che entra dalla costa marocchina.
Proprio in queste occassioni, quando il vortice depressionario si approfondisce rapidamente, con un minimo barico al suolo che scende sotto i 988 hpa, il fitto “gradiente barico orizzontale” prodotto sul Sahara algerino, lungo la base meridionale della circolazione depressionaria, va ad attivare una forte ventilazione occidentale, in genere con venti molto intensi da O-SO e Ovest (raffiche fino a 70-80 km/h), che spazza l’intero entroterra desertico algerino, specie la regione dei grandi Erg occidentali (dove sono presenti le grandi dune di sabbia del Sahara), causando delle estese tempeste di sabbia, meglio note con il termine di “Haboob”.
Gli “Haboobs” quando battono il deserto sabbioso sono in grado di sollevare per aria ingenti quantità di sabbia molto fine e pulviscolo desertico fatto turbinare dalle intense raffiche di vento. Le particelle di polvere e pulviscolo più leggere vengono sollevate a quote particolarmente elevate, sopra i 3000-4000 metri.
Raggiungendo tali quote queste nubi di pulviscolo vengono a loro volta agganciate dai sostenuti venti meridionali dominanti lungo il lato anteriore (quello orientale) della circolazione depressionaria nord-africana, i quali tenderanno a spingerle verso l’area mediterranea e l’Italia, in seno alla “Warm Conveyor Belt” (l’enorme sistema nuvoloso che risale davanti il fronte freddo avanzante nel settore pre-frontale di una circolazione depressionaria), costituita da masse d’aria calde e molto secche, d’estrazione sub-tropicale continentale, che tendono a sollevarsi rapidamente, senza permettere di caricarsi di umidità durante il transito sul Mediterraneo (ciò comporta una nuvolosità prevalentemente medio-alta costituita da altostrati, altocumuli, cirrostrati).
Ma lo sviluppo delle nubi di polvere va attribuita anche all’avvezione di vorticità positiva (associata alla ciclogenesi algerina) che si viene ad originare sul versante meridionale dell’Atlante Telliano. Essa produce intense correnti ascensionali capaci di aspirare ingenti quantità di polvere e pulviscolo dall’entroterra desertico algerino. Spesso queste “nuvole di polvere”, muovendosi verso nord in direzione del Mediterraneo, invadono i nostri cieli dando alla coltre celeste quell’aspetto fosco e rossastro.
Se accompagnate alle precipitazioni il loro effetto è ancora più visibile visto che aggregandosi agli altri nuclei di condensazione, già presenti all’interno delle nubi, raggiungono il suolo sotto forma di gocce di pioggia sporche, che ricoprono di fanghiglia ogni oggetto ubicato all’aperto.
Nel caso di ieri gli intensi venti da SO e O-SO, che si sono attivati lungo il bordo meridionale della profonda circolazione depressionaria facente capo a “Gaby”, hanno investito l’intero entroterra desertico algerino, spazzando soprattutto la regione dei grandi Erg orientali, dove sono presenti le dune di sabbia più grandi del Sahara occidentale, alcune delle quali alte più di 200-300 metri.
Proprio nell’area ad est di Touggourt gli intensi venti occidentali, spazzando il grande deserto sabbioso dell’Algeria orientale, a ridosso dal confine con la Tunisia meridionale, hanno sollevato una enorme tempesta di sabbia che in poche ore, venendo agganciata in quota dai forti venti sud-occidentali aspirati dalla depressione in risalita verso il basso Tirreno, si è estesa in tutta la Tunisia centro-meridionale e in seguito al Canale di Sicilia.
Già dal pomeriggio di ieri osservando le immagini del satellite visibile si poteva ammirare l’enorme striscia di polvere e sabbia finissima che dall’area dei grandi Erg orientali, dopo aver raggiunto la Tunisia, in particolare nella zona di Sfax e Gabes, si propagava a gran velocità sul Canale di Sicilia, interessando dapprima Pantelleria, Linosa, Lampedusa e in seguito pure la Sicilia, dove l’enorme nuvolone di polvere desertica si è presentato sotto forma di una densa caligine che ha ridotto sensibilmente la visibilità orizzontale, provocando pure la caduta di microscopiche particelle di polvere desertica in assenza di precipitazioni.
Sulle isole Pelagie e Pantelleria, data la notevole vicinanza alle coste africane, il fenomeno si è presentato con una certa consistenza, tanto da ridurre la visibilità orizzontale a soli 400 metri, rendendo l’aria a tratti quasi irrespirabile a causa della presenza di una gran quantità di pulviscolo desertico.
La presenza in quota di un forte flusso di correnti sud-occidentali, con velocità ragguardevoli fra i 700 hpa e gli 850 hpa, ha consentito alla nuvola di pulviscolo desertico di poter raggiungere senza grossi problemi pure la Sicilia, ad iniziare dal trapanese, palermitano, dove per diverse ore si è assistito ad una forte riduzione della visibilità orizzontale per la caduta di sottilissime particelle di polvere desertica, aspirata precedentemente sopra le vaste distese desertiche dell’Algeria orientale.
In Sicilia nuvole di polvere desertica di tale densità e consistenza non si vedevano da parecchi anni. L’ultimo paragonabile ad oggi episodio risaliva al 2005, anche se il 13 Gennaio del 2009 una nuvola di sabbia rossastra, aspirata dai deserti della Cirenaica, raggiunse le coste della Sicilia orientale, velando di rosso e giallo la volta celeste. A partire dalla mattinata odierna, con lo spostamento della profonda depressione extratropicale verso il medio Tirreno e l’ingresso sulla Sicilia di intensi venti da Ovest e O-NO, la nuvola di polvere in sorvolo sulla Sicilia verrà definitivamente dissipata sullo Ionio, con un conseguente aumento della visibilità orizzontale.