L’Unione europea non intende modificare, ovvero rialzare, gli obiettivi fissati per il 2030 sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici, visto che “non ha ancora raggiunto quelli per il 2020” e “perché l’impegno di riduzione del 40% di emissioni di CO2” rispetto al 1990 “è di gran lunga il più ambizioso di tutti i 189 attualmente sul tavolo dell’Onu“. E’ quanto dichiarato dal commissario europeo al Clima, Miguel Arias Canete, che si difende dalle accuse di scarsa ambizione arrivate da verdi europei e ambientalisti dopo la recente comunicazione dell’esecutivo Ue sul ‘post’ accordo di Parigi. Canete ha ricordato che Bruxelles deve ancora varare una serie di misure che serviranno a centrare gli obiettivi fissati per il 2030. Si parla della riforma attualmente in discussione del sistema Ets, cioè il mercato europeo della CO2, poi della proposta di direttiva sui settori esclusi dall’Ets, cioè trasporti, agricoltura ed edifici “che si rivela molto difficile da negoziare con gli Stati membri” ha dichiarato Canete. “Avremo nel 2020 e nel 2023 l’opportunità di verificare quale sia il livello di ambizione necessaria” ha detto il commissario europeo al Clima, secondo cui l’Ue “è sulla rotta giusta” per il contenimento del riscaldamento entro i 2 gradi e verso 1,5 gradi “e al momento la cosa più importante è rendere operativa la legislazione” ha concluso Canete.