Oggi è il Primo giorno di primavera: alle 04:30 UTC, le 05:30 italiane di stamattina, è scoccato l’equinozio di primavera, e cioè il momento in cui il Sole era all’intersezione tra eclittica ed equatore terrestre.
La Terra, infatti, ruota sul suo asse polare una volta ogni 24 ore, determinando in questo modo la consueta alternanza tra giorno e notte. Ma il nostro Pianeta ruota anche lungo la sua orbita intorno al Sole una volta ogni 365,25 giorni, determinando così il ciclo annuale delle stagioni. Quando questi due movimenti si intersecano, ecco i due equinozi: quello di primavera tra 20 e 21 marzo, e quello di autunno tra 20 e 21 settembre. Due volte l’anno, quindi, la nostra Stella attraversa l’equatore celeste, passando dall’emisfero nord a quello sud o viceversa.
Il termine equinozio deriva dal latino “equinoctis” e significa “notte uguale”, con riferimento sottinteso al giorno: è un nome che allude alla durata del giorno e della notte che dovrebbero identici per tutto il globo. In realtà non è così. L’equinozio, infatti, in realtà dura un istante, e non può coincidere con un’intera giornata. Nei momenti degli equinozi, il giorno è sempre un poco più lungo rispetto alla notte.
Nel nostro emisfero, quello settentrionale o boreale, l’equinozio di marzo segna la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, mentre nell’emisfero meridionale o australe oggi inizia l’autunno e finisce l’estate.
Quest’anno l’equinozio di primavera cade così presto, nelle prime ore del 20 marzo, con un anticipo tale che non avveniva dal 1896: ciò è dovuto principalmente al fatto che il 2016 è un anno bisestile. Ma nel 2020 cadrà ancora prima, sempre il 20 marzo ma alle ore 03:50 UTC. Esattamente un’ora prima di quest’anno.
Nelle prossime ore, intanto, due comete saluteranno l’equinozio di primavera. Il passaggio ravvicinato delle due comete “252P/Linear” e “P/2016 BA14” (quest’ultima considerata un frammento della prima) si verificherà a distanza di sicurezza dal nostro pianeta.
Domani, lunedì 21 marzo, la cometa “252P/Linear” saluterà la primavera mentre si potrà osservare la congiunzione Luna-Giove: il massimo avvicinamento avverrà alle 14:15 ora italiana ad una distanza di 5,3 milioni di km, ma l’oggetto sarà visibile solo dall’emisfero australe. La cometa “P/2016 BA14” invece sarà visibile dall’emisfero boreale e il massimo avvicinamento (3,5 milioni di km) avrà luogo alle 16:31 ora italiana del 22 marzo (si può tentare l’osservazione dopo le 21 con un telescopio da 200 millimetri, rivolgendo lo strumento in direzione della costellazione del Leone).