Il neo direttore generale del Cern di Ginevra, Fabiola Gianotti dichiara con palese ottimismo che ‘‘Il 2016 sarà un anno davvero entusiasmante”, facendo evidente riferimento al super acceleratore di particelle Lhc (Large Hadron Collider) rimesso in funzione dopo il lungo ‘letargo’ invernale.
Manutenzione e aggiornamento del sistema hanno richiesto un duro e faticoso lavoro che ha coinvolto tecnici ed esperti per 11 settimane di stop, poi altre 3 settimane di test frenetici e intensi, per verificare il funzionamento della macchina e degli strumenti.
”Quando abbiamo capito che tutto funzionava come previsto- ha dichiarato il fisico italiano Mirko Pojer, tra i responsabili delle operazioni di Lhc – li abbiamo lanciati: il primo fascio, partito alle 10:05, ha percorso l’anello attraversando un settore per volta, concludendo il giro alle 10:35. Dopo una rapida analisi dei dati, è stato il turno del secondo fascio, lanciato in senso antiorario: entrato alle 11:27, ha completato il percorso alle 11:35′‘.
Nessun intoppo, al contrario di quanto era accaduto lo scorso anno con la riaccensione di Lhc dopo uno stop ben più lungo: ‘‘ora possiamo dire che la fase di preparazione e accensione della macchina è stata un successo, c‘è molta soddisfazione”.
“Non possiamo ancora dire se avremo delle belle scoperte – dichiara Fabiola Gianotti – ma sono convinta che avremo molti risultati interessanti per la fisica”.
Un nuovo capitolo della fisica aspetta solo di essere scritto , l’Italia è infatti in prima fila con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), fra i protagonisti nella ricerca al Cern: producendo una grande quantità di dati sarà forse possibile capire se si tratta di una semplice fluttuazione statistica oppure se si aprono scenari inaspettati e tutti da interpretare”