Sono ben 166 i bambini nella regione di Fukushima a cui è stato diagnosticato un cancro della tiroide dopo l’incidente nucleare del marzo 2011, o altri casi sospetti di tumore. E’ quanto emerge dalle relazioni separate di due comitati di esperti di epidemiologia, incaricati dalla prefettura di Fukushima, che hanno preso in esame 300mila adolescenti fino ai 18 anni di età tra l’ottobre 2011 e l’aprile 2015. Nei rapporti si precisa come sia difficile provare che la maggiore incidenza dei tumori sia riconducibile all’esposizione delle radiazioni, ma nonostante questo si riconosce che il numero dei casi accertati e di “almeno 30 volte” superiore alla media nazionale. I livelli di esposizione nel corso del disastro del marzo 2011 erano molto più bassi rispetto ai valori di Chernobyl, inoltre nessun caso di irregolarità è stato riscontrato tra i bambini con meno di 5 anni al’epoca dell’incidente.