Finalmente in California, dopo mesi di pesantissima siccità e di temperature piuttosto elevate, una intensa perturbazione, in arrivo dal Pacifico, sta per dispensare piogge abbondanti, temporali e tanta neve sui rilievi. L’evento meteorologico, definito da alcuni meteorologi statunitensi (tra cui The Weather Channel) “il miracolo di Marzo”, verrà causato dall’avvicinamento alle coste californiane di un ampio e complesso sistema frontale, proveniente dal Pacifico settentrionale, collegato ad una circolazione depressionaria che spiraleggerà sull’oceano Pacifico. Questo sistema frontale, piuttosto attivo nei bassi strati, verrà alimentato dal richiamo di masse d’aria calde e ricche di umidità, d’estrazione sub-tropicale marittima, che dal tratto di oceano davanti le Hawaii si spingeranno verso il Pacifico nord-orientale, raggiungendo le coste della California tramite l’inserimento di umidi venti da SO e O-SO.
Questa umidissima ventilazione dai quadranti occidentali ammasserà annuvolamenti piuttosto consistenti, con annesse precipitazioni, lungo il versante più occidentale della Catena Costiera, Sierra Nevada e Montagne Rocciose. In genere questi flussi caldi e molto umidi, di origine sub-tropicale, si estendono anche alle quote superiori della troposfera.
I meteorologi statunitensi l’identificano con il termine di “Pineapple Express”. Vengono così chiamati per indicare l’origine tropicale del flusso di aria molto umida che dal Pacifico centrale, passando per le Hawaii, si sposta verso le coste dello stato di Washington, Oregon e California, dopo aver percorso migliaia di miglia sopra l’oceano, producendo forti precipitazioni e spesso pure degli eventi alluvionali, con inondazioni, smottamenti e frane, data l’enorme quantità di precipitazioni che si riversa in pochi giorni sul versante più occidentale della Catena Costiera, Sierra Nevada e Montagne Rocciose.
In genere i “Pineapple Express” possono portare diversi giorni di tempo instabile e fortemente perturbato sugli stati della West Coast, dalla British Columbia alla California, creando le situazioni adatte per drammatiche inondazioni e alluvioni, visto anche il notevole “forcing” orografico esercitato dagli imponenti rilievi della Catena Costiera alle masse d’aria molto umide, da SO, che provengono dalle latitudini sub-tropicali del Pacifico orientale.
In questa circostanza la presenza di una circolazione depressionaria sul Pacifico nord-orientale contribuirà a convogliare umide correnti da SO e O-SO pre-frontali. In seno a questo flusso molto umido si sviluppano intensi corpi nuvolosi, carichi di precipitazioni, che daranno luogo a piogge e rovesci in gran parte della California, dove si potranno verificare persino dei temporali.
Queste precipitazioni, a loro volta, enfatizzate dallo “stau” esercitato dai rilievi della Catena Costiera, dai monti della California e dal versante occidentale delle Montagne Rocciose (dove in quota cadranno abbondanti nevicate, con accumuli anche superiori ai 2-3 metri di neve fresca), la cui acclività costringe l’aria temperata e molto umida oceanica a salire bruscamente verso l’alto, favorendo la sua rapida condensazione, con la conseguente formazione di estesi annuvolamenti e precipitazioni.
Le piogge e i rovesci stavolta non dovrebbero risparmiare neppure le aree della California più meridionale, dall’area di Los Angeles a San Diego, dove gli incendi dei mesi scorsi hanno reso i terreni molto più vulnerabili al rischio frane e smottamenti in caso di precipitazioni molto intense. Oltre al pericolo di frane, smottamenti e allagamenti, l’ondata di maltempo che sta per colpire lo stato della California rischia di causare danni significativi anche in molte spiagge, che verranno interessate da un consistente moto ondoso, sollevato dai sostenuti venti da SO e O-SO che spireranno nel tratto di oceano Pacifico antistante le coste californiane.
Questi venti dai quadranti sud-occidentali, attivati da questa circolazione depressionaria isolatasi nei giorni scorsi davanti le coste della California centrale, spingeranno onde, alte anche più di 2-3 metri che andranno ad abbattersi su tutto il tratto di costa della California meridionale, fra San Diego e Santa Monica, determinando una forte erosione costiera nei tratti già vulnerati.